Ne parlava da tempo del sogno di mettere su “famiglia”. Desiderava dei figli, Tiziano Ferro, ma la legge e, soprattutto, la sua condizione di persona omosessuale non glielo permettevano. Oggi l’artista di Latina, “sposatosi” tre anni fa in California con Victor Allen, ha annunciato su Instagram di essere «diventato papà» di «due meraviglie di 9 e 4 mesi», di nome «Margherita e Andres».
«Due telefonate mi hanno reso l’uomo più felice del mondo», prosegue il cantautore. «La prima qualche mese fa: una bimba. La seconda poche settimane dopo: questa volta un bimbo». Ferro chiede poi di «rispettare la riservatezza di Margherita e di Andres». Richiesta di per sé sacrosanta che cozza però con l’annuncio piuttosto plateale, fatto via social, con tanto di foto dei due bimbi, sia pure di spalle.
«Ci prenderemo cura dei nostri figli, proteggendoli e custodendone l’intimità meglio che potremo», scrive ancora Ferro. «Saranno solo e soltanto loro a decidere “quando” – e soprattutto “se” – condividere il racconto della loro vita, è giusto che lo conoscano prima del resto del mondo. È un diritto insindacabile».
Giornali italiani euforici
La stampa mainstream italiana ha accolto con entusiasmo malcelato l’annuncio di Ferro. Il Corriere della Sera, per esempio, scrive: «L’amore è una cosa semplice». E sottolinea che l’arrivo dei due piccoli, «coronamento di questo grande amore» tra Ferro e Allen, è stato accompagnato «da una valanga di commenti entusiasti e felicitazioni da parte dei tanti fan del cantautore».
Anche il quotidiano online Fanpage si esalta per il «post commovente», rievocando le tappe della liason tra l’artista e il compagno, un produttore statunitense che ha lavorato per la «Warner Bros». Fanpage non manca di sottolineare che Allen è in «ottimi i rapporti con la famiglia di Tiziano, papà Sergio, mamma Giuliana e il fratello minore Flavio». Il quotidiano Il Gazzettino, invece, scrive del «sogno di una famiglia che diventa realtà».
Evidente non si tratta di orfanelli…
Nel presentare al mondo i figli, Ferro ha espresso il desiderio che siano proprio loro, da grandi, a raccontare la propria storia e, in particolare, di come sono venuti al mondo. Per quale motivo? Perché tanta riservatezza? I motivi sono facilmente intuibili.
Se si trattasse di orfanelli, non si vede il motivo per il quale il loro padre adottivo dovrebbe tacere sullo scenario increscioso in cui sono venuti al mondo e da cui sono stati sottratti. Ai piccoli Margherita e Andres auguriamo soltanto di essere felici, di crescere pieni d’amore, ma soprattutto di avere sete di verità e di giustizia. Il nostro pensiero va anche alle mamme che li hanno partoriti e che, probabilmente, mai potranno riabbracciarli. Anche, perché, se ancora non fosse chiaro a qualcuno, un bambino ha diritto di crescere con una mamma e un papà al suo fianco. Biologici o adottivi che siano.