Pogust Goodhead è uno studio legale londinese molto cool. «Siamo esperti nella gestione di contenziosi globali su larga scala», affermano. «Aiutiamo le persone a riprendere il controllo rispetto alle ingiustizie. Siamo onesti e premurosi, supportiamo sempre chi ha bisogno. La nostra struttura internazionale massimizza la nostra portata, aiutando più persone a ricevere giustizia, come meritano».
Lo studio, in questo momento, agisce da catalizzatore per una class action, una causa di gruppo, all’incirca, contro la Tavistock, la clinica del Regno Unito che da anni si adopera per fornire a giovani e adulti ogni servizio per operare la cosiddetta «transizione di genere», ovvero il passaggio a loro dire indolore da un sesso all’altro.
«iFamNews» si è occupata più volte della clinica, al centro di uno scandalo internazionale anche a seguito della vicenda ormai nota di Keira Bell. Ebbene, il 28 luglio il Servizio sanitario nazionale britannico ha annunciato che il Gender Identity Development Service (GIDS), attivo nella clinica Tavistock e nel Portman NHS Foundation Trust, chiuderà, in seguito alle raccomandazioni di un rapporto indipendente realizzato da un medico autorizzato.
Si tratterebbe di «un servizio specializzato istituito da NHS England per supportare bambini e giovani con disforia di genere. Una volta che la diagnosi è stata fatta dalla clinica GIDS di Londra, vengono indirizzati a cliniche satellite a Bristol e Leeds per il trattamento ormonale, compresi i bloccanti della pubertà e gli ormoni femminilizzanti o mascolini. A seguito delle preoccupazioni sollevate da giovani, genitori e professionisti che lavorano nel GIDS in merito ai servizi forniti, NHS England ha commissionato una revisione indipendente per valutare in che modo i bambini e i giovani con disforia di genere siano supportati dal servizio».
Beh, non lo sono. Semplicemente, come evidenziato dalla dottoressa Hilary Cass, ex presidente del Royal College of Pediatrics and Child Health ed ex presidente della British Academy of Childhood Disability, «[…] il modello del fornitore unico specializzato non è un’opzione sicura o praticabile a lungo termine in considerazione delle preoccupazioni sulla mancanza di revisione e sulla capacità di rispondere alla domanda crescente e […] l’approccio clinico e la progettazione generale del servizio non sono stati soggetti ad alcuni dei normali controlli di qualità che vengono generalmente applicati quando vengono introdotti trattamenti nuovi o innovativi».
Inoltre «il personale del GIDS ha riferito di avere avvertito una certa «[…] pressione ad adottare un approccio affermativo indiscusso […] in contrasto con il processo standard di valutazione clinica e diagnosi che sono stati addestrati a intraprendere in tutti gli altri incontri clinici. […] sembra esserci prevalentemente un approccio affermativo e non esplorativo, spesso guidato dalle aspettative dei bambini e dei genitori».
Attualmente, lo studio legale sta raccogliendo a quanto pare un migliaio di richieste per un’azione legale contro la Tavistock, con «[…] più di mille famiglie di ex pazienti [che] si uniranno in una un’azione collettiva per citare in giudizio la clinica per aver prescritto incautamente bloccanti della pubertà» e aver prospettato ai loro figli, spesso ancora bambini, un percorso di «affermazione di genere» completamente da verificare.