Last updated on Dicembre 29th, 2021 at 10:45 am
L’Europa di domani è nelle vostre mani.
San Giovanni Paolo II (1920-2005)
Siate degni di questo compito.
Voi lavorate per restituire all’Europa la sua vera dignità:
quella di essere luogo dove la persona, ogni persona,
è affermata nella sua incomparabile dignità»
Discorso ai partecipanti al convegno di studi su «Il diritto alla vita e l’Europa», 1987
L’Unione Europea (UE) ha lanciato la «Conferenza per il futuro dell’Europa», una piattaforma online di consultazione, aperta fino alla primavera 2022, sulla quale i cittadini europei, registrandosi, possono esprimere proposte su valori e diritti. Uno degli scopi della piattaforma, infatti, è conoscere le opinioni, le aspirazioni e gli obiettivi che i cittadini vorrebbero raggiungere per configurare l’avvenire dell’Europa. È possibile anche condividere, sostenere, commentare le idee altrui, organizzare o partecipare a un evento e confrontarsi con altri.
È una modalità partecipativa improntata al criterio democratico. Il Parlamento Europeo, il Consiglio d’Europa e la Commissione Europea si sono impegnati ad ascoltare la voce degli europei per dare seguito, nell’ambito delle rispettive competenze, alle raccomandazioni ricevute. Entro primavera la Conferenza dovrebbe cioè giungere a conclusioni e fornire orientamenti sul futuro del nostro continente.
Se in sé l’iniziativa è lodevole, non mancano ombre e preoccupazioni. Infatti, nel quadro della prossima presidenza francese dell’UE, prevista nel primo semestre 2022, il Segretario di Stato degli Affari Europei, Clément Beaune, sta spingendo affinché il “diritto all’aborto” sia considerato valore dell’Europa. Si tratta di una posizione gravissima che nega l’anima, le radici e le ragioni dell’Europa, perché nega alla fonte l’autentica cultura dei diritti umani di cui l’Europa dichiara di voler essere portatrice. Una contraddizione tanto grave e profonda sarebbe la sconfitta dell’Europa, non il suo rilancio. La pretesa del “diritto di aborto” è infatti un elemento estraneo all’umanesimo europeo e principio di corruzione del suo patrimonio culturale.
Uno di noi, due milioni di noi
Se si riflette a fondo, non si può non vedere come la UE sia stata voluta per difendere la vita. L’Europa vera dovrebbe essere, perciò, non quella dell’economia, bensì quella della dignità umana.
Ma da dove proviene la drammatica contraddizione che oscura la verità dei diritti umani? Proviene dal prevalere degli interessi pratici, dell’ideologia, di una malintesa idea di libertà, sulla ragione moderna: la scienza di oggi dimostra la piena identità umana dei figli anche prima della nascita fin dal concepimento.
In ogni caso, dal punto di vista dei comportamenti pratici, occorre applicare il principio di precauzione, universalmente accettato. La «congiura contro la vita», cioè la «cultura dello scarto», incontra difficoltà insuperabili nel contrastare la scienza e non accetta neanche il dubbio, perciò preferisce imporre il rifiuto dello sguardo sul concepito, coprendo il vuoto della ragione con il preteso “diritto di aborto”.
Come si possono proclamare i diritti dell’uomo e poi negare il più fondamentale dei diritti al più povero, inerme, indifeso, silenzioso degli uomini? Come si può pensare che dare la morte con la forza organizzata degli Stati sia una conquista e un avanzamento di civiltà?
L’estesa crisi del nostro tempo, che tocca vari ambiti del vivere insieme, ha origine in questo rifiuto dello sguardo sulla vita che nel grembo di una donna – oggi anche in una provetta di laboratorio – entra nel tempo e nello spazio.
«Uno di noi!» È, questo, il grido che quasi due milioni di cittadini europei hanno lanciato per chiedere che l’Europa almeno non finanzi attività distruttive di esseri umani nella fase embrionale dell’esistenza. Quasi due milioni di cittadini europei: un grande successo popolare europeo, con il più elevato numero di firmatari mai raggiunto in altre iniziative. Un grido purtroppo inascoltato che però la Federazione europea One of Us non ha dimenticato e che, anzi, vuole rendere ancora più forte, contribuendo ad aprire il futuro d’Europa su orizzonti di uguaglianza, pace, giustizia, libertà.
Mobilitazione generale
Per questo la Federazione One of Us è entrata nella piattaforma della «Conferenza sul futuro dell’Europa» con un documento che si intitola A Europe that respects life from conception is a humane Europe: dare voce ai quasi due milioni di cittadini d’Europa che hanno chiesto di rispettare la vita umana fin dal concepimento e contribuire così a imprimere una nuova forza al progetto di unità europea, consolidando la verità dei diritti dell’uomo e il principio di uguaglianza, strettamente collegati a quel progetto.
È molto importante che il documento della Federazione One of Us riceva tanto sostegno e condivisione. Sarebbe auspicabile una mobilitazione generale.
Nella piattaforma, infatti, sono inseriti anche documenti che vanno nella direzione opposta e il confronto culturale è serrato: ogni settimana vengono resi noti i risultati e sarebbe veramente triste che la voce di chi non ha voce fosse debole.
Non dobbiamo né arrenderci, né rassegnarci. Gutta cavat lapidem, e in ogni caso dobbiamo tenere presente che i veri salti di civiltà implicano tempi molto lunghi.
Una precisazione: al termine di ogni settimana viene reso noto il successo o meno delle varie posizioni in base al supporto ricevuto. È dunque importante un “getto continuo” di adesioni.
Come fare
A questo punto è necessaria una nota tecnica per aderire al documento della Federazione One of Us. Di seguito quanto si ricava dalle istruzioni inviate da Marion Dinand, Project Manager della Fondazione.
1. Create un account cliccando qui. Potete scegliere il nome che volete (la UE non verifica). La piattaforma invierà poi una e-mail con un ulteriore link su cui cliccare per confermare la creazione dell’account e quindi generare una password personale.
2. Una volta creato l’account, cliccate qui.
3. Cliccate «sottoscrivi» per sostenere la pubblicazione. Il pulsante si trova sulla destra.