Con una proposta di direttiva dei mesi scorsi, la Commissione EU voleva introdurre il riconoscimento interstatale, di fatto una normativa omologatrice delle legislazioni di tutti i paesi europei, che riconosca i matrimoni LGBTI e i diritti ai figli di tali coppie, stravolgendo le leggi statali e violando il principio di sussidiarietà dei Trattati europei. La proposta della Commissione europea mira a garantire i diritti dei bambini oltre i confini degli Stati membri dell’UE, ma si prevede che creerà polemiche a causa dell’inclusione delle famiglie arcobaleno. Secondo il Commissario per la Giustizia Didier Reynders, tutti i bambini dovrebbero avere gli stessi diritti, indipendentemente da come sono stati concepiti o nati e dal tipo di famiglia.
Oltre alla pronta oppoosizione di Polonia e Ungheria, ora emerge che anche Austria e Italia sarebbero contrarie. In una lettera aperta, diverse organizzazioni cattoliche austriache hanno chiesto ai ministri di votare contro la controversa proposta dell’UE di riconoscere la maternità surrogata, ovvero i figli nati da tale procedura che sarebbero riconosciuti automaticamente se la direttia EU fosse approvata. “La maternità surrogata è un traffico di bambini e viola la dignità umana delle donne. Nessun essere umano dovrebbe essere un oggetto di scambio”, si legge in una lettera aperta ai ministri austriaci Raab (Ministro per le Donne, la Famiglia e la Gioventù) e Zadic (Ministro della Giustizia).
La lettera proviene da diverse organizzazioni cattoliche del Paese alpino, tra cui l’Associazione delle famiglie cattoliche austriache, il Consiglio dei laici cattolici e l’associazione non confessionale “Aktion Leben” (Azione Vita). Secondo queste organizzazioni, la Commissione europea vuole legalizzare il traffico di bambini con la sua proposta “per la regolamentazione e il riconoscimento della genitorialità transfrontaliera”. In questa proposta, gli Stati membri devono riconoscere la genitorialità attraverso la maternità surrogata. Le organizzazioni cattoliche chiedono ai ministri austriaci di non seguire questa strada. “Dietro la maternità surrogata c’è il concetto di sfruttare le ingiustizie globali per ottenere un profitto a spese dell’integrità fisica e psicologica delle donne”. Al momento, la maternità surrogata è vietata in Austria. Inoltre, le organizzazioni che hanno scritto la lettera aperta si appellano all’articolo 35 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia. Questo articolo vieta esplicitamente il traffico di bambini: “Gli Stati parti adottano tutte le misure nazionali, bilaterali e multilaterali appropriate per impedire il rapimento, la vendita o il traffico di bambini per qualsiasi scopo o in qualsiasi forma”.
In Italia la coalizione di centro destra ala governo vuole una legge contro la maternità surrogata, anche quando è praticata all’estero. Al momento, la maternità surrogata è già vietata in Italia. Tuttavia, è difficile perseguire chi recupera un bambino dall’estero. Anche se ad aprile è stata adottata una legge che definisce la maternità surrogata come un reato universale, anche se commesso all’estero, le pene non sono abbastanza severe per Fratelli d’Italia. Per questo motivo, vogliono aumentare la pena per chi viola la legge: i tre mesi di reclusione devono essere portati a due anni e la multa da 600.000 a un milione di euro. L’Italia dunque potrebbe, insieme ad Austria, Ungheria, Polonia e forse anche altri paesi bloccare al proposta europea ed anzi chiedere alla Commissione ed al Consiglio di seguire le indicazioni più volte approvate dal Parlamento europeo, l’ultima lo scorso 22 maggio 2022, che chiedono il divieto assoluto della maternità surrogata in tutti i paesi europei e ne chiedono una condanna totale.