Settimana 27: Facebook, soldi e LGBT+

I temi dominanti della settimana trascorsa

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Italia. In una intervista al quotidiano la Repubblica il presidente di Arcilesbica, Cristina Gramolini, si dichiara contraria al «testo unico Zan», stigmatizzando l’ambiguità dell’espressione «identità di genere».

Spagna. Il presidente della Comunità autonoma di Madrid, Isabel Ayuso, ha presentato una legge regionale sulla libertà di educazione che restaura i diritti dei genitori e delle scuole di ispirazione religiosa per quanto attiene all’educazione sessuale e «di genere» rispetto agli obblighi previsti dalla normativa nazionale.

Ungheria. Il governo multa la casa editrice di un libro per bambini per avere omesso di indicare con chiarezza che quella pubblicazione promuovesse l’ideologia LGBT+.

Regno Unito. Mercator.net denuncia finanziamenti di Facebook per infiltrare l’ideologia LGBT+ nelle scuole.

Unione Europea. Il Parlamento Europeo e la Commissione Europea minacciano sanzioni contro l’Ungheria dopo l’entrata in vigore della legge a protezione dei minori.  

ONU. L’Esperto indipendente delle Nazioni Unite per la protezione dalla violenza e dalla discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, Victor Madrigal-Borloz, dichiara che il gender è un diritto umano saldamente stabilito e che gli Stati hanno l’obbligo di dare riconoscimento legale dell’«identità di genere» in base a semplice autocertificazione, anche per i minori.

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