Settimana 14: la piaga dei cattolici filoabortisti

I temi dominanti della settimana trascorsa

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Vita

Tre studi mostrano la tragedia dimenticata da tutti della droga, che sta danneggiando la psiche di centinaia di migliaia, o forse milioni, di giovani durante la pandemia.

Il parlamento della Lettonia ha bocciato la proposta di legalizzare l’eutanasia.

Diversamente sta andando invece in Francia, dove il governo è determinato a proseguire verso la legalizzazione, benché l’opposizione vi abbia posto un primo freno.

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Famiglia

Una ricerca pubblicata dal periodico scientifico The Lancet dimostra quanto siano state penalizzate le cure per le donne in gravidanza e per i neonati durante la pandemia, producendo persino un aumento di mortalità in quelle categorie. Per questo i ricercatori richiamano i governi a intensificare le prestazioni sanitarie per mamme e per bambini.

Il Giappone, dove nelle scorse settimane la Corte suprema ha negato la legittimità del “matrimonio” LGBT+, è ora sotto l’assedio delle lobby dell’ideologia di gender.

Anche il parlamento di Taiwan sta valutando la possibilità di equiparare i diritti di adozione delle famiglie naturali a quelle delle coppie LGBT+.

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Società

Amazon continua a discriminare le pubblicazioni percepite non politicamente corrette e Linkedin apre all’uso trans dei pronomi.

Una Commissione indipendente di studio voluta dal governo britannico ha certificato che, nel Paese, le diseguaglianze non dipendono da fattori razziali, bensì dalle condizioni socio-economiche delle famiglie.

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Libertà religiosa

L’associazione statunitense Catholics for Choice, che si batte a favore dell’aborto con il sostegno del magnate George Soros, non solo critica i vescovi che hanno ribadito l’impossibilità, per il presidente Joe Biden, di ricevere la Comunione in quanto pubblicamente filoabortista, ma hanno anche incoraggiato la Casa Bianca a liberalizzarle ulteriormente l’interruzione volontaria della gravidanza in nome della “giustizia sociale”.

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