Portare la moglie a spalla. Per sport e per davvero

Portare la moglie a spalla

La bellezza della famiglia attraverso storie, apologhi, aneddoti e spunti che oggi «Nostradomus» raccoglie per seminare un domani migliore

In Finlandia gareggiano per uno sport particolare, che si sta diffondendo peraltro in diversi Paesi. Si chiama Akankanto o Eukonkanto e significa «il trasporto della moglie». Letteralmente. Vince l’uomo che raggiunge per primo il traguardo, portando a spalla una donna, del peso minimo di 49 chili, lungo un percorso accidentato di 253,5 metri. Ne è la capitale, nota a livello internazionale, Sonkajärvi, una cittadina di 4500 abitanti nella regione Savio settentrionale, che sta più o meno al centro del Paese.

Lo sport odierno che affonda le radici nella tradizione. Si narra che, nel secolo XIX, Herkko Rosvo-Ronkainen, cioè Ronkainen, il ladro, si nascondesse con una banda nella foresta da cui assaliva i villaggi. Pare che i suoi uomini, oltre a sottrarre cibo e bevande, rapissero pure le donne portandole via a spalla. Un’altra versione riferisce che erano invece dei giovani in cerca di moglie a imitare i Romani con le Sabine. Una terza versione dice invece che Ronkainen, ancora lui, caricava sulle spalle dei propri uomini sacchi parecchio pesanti per addestrarli a più forti e più veloci, sacchi poi trasformati in moglie dalla creatività locale.

Ma è molto, molto più bello vedere questo costume per quello che è, una metafora stupenda della vita, un’allegoria della bellezza misteriosa del matrimonio con i suoi pesi e con le sue difficoltà, ma teso a raggiungere la meta assieme, uniti. E se uno dei due non ce la fa, l’altro lo porta in spagoletta. Pure con il sorriso. La regola ufficiale principe di questo sport è infatti che i partecipanti debbano divertirsi.

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