Perfida offensiva USA per l’aborto

La guerra nucleare totale di nuova generazione all’essere umano, che dal 1973 è costata al Paese 60 milioni di cittadini, diventa sempre più insopportabile

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Last updated on Giugno 30th, 2021 at 04:03 am

«Sostenere leggi filoabortiste non è cattolico» scrivevamo ieri a lettere cubitali. Ecchissenefrega, risponde il presidente cattolico degli Stati Uniti d’America.

Certo, se l’avessimo scritto noi quel giudizio – giudizio ovvio, ovvissimo, come ci hanno fatto notare alcuni lettori davanti al nostro pezzo – varrebbe come il due di picche quando la briscola è coppe. Ma si dà il caso che il giudizio lo abbia proferito per iscritto, ripetuto e ribadito il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, ai vescovi cattolici degli Stati Uniti, vale a dire ai vescovi statunitensi che se lo ricordano bene e ai vescovi statunitensi che non lo ricordano molto.

Ovvio, ovvissimo, quel giudizio, per un cattolico e quindi ovvio, ovvissimo anche per il presidente cattolico degli Stati Uniti. E invece no. Il presidente cattolico degli Stati Uniti sostiene, promuove, sponsorizza da sempre (cioè pure prima ancora di essere messo a capo del Paese più importante del mondo) leggi filoabortiste. E non solo: proprio leggendo nella mente del prefetto Ladaria, Joe Biden sponsorizza con trasporto anche tutte le altre violazioni di princìpi non negoziabili, perché per i cattolici, come dice bene il prefetto Ladaria, non esiste solo l’aborto: esistono molti sacrosanti tabù, tutti legati all’intangibilità del corso naturale della vita e della socialità umana.

L’8 giugno il Congresso federale degli Stati Uniti, a maggioranza Democratica, solidarissimo con il presidente cattolico Biden e con il vicepresidente Kamala Harris, ha riproposto il Women’s Health Protection Act, ovvero il disegno di legge con cui per sdoganare l’aborto fino alla vigilia della nascita nascondendolo sotto il solito, stantio concetto di «salute riproduttiva».

Anzi, ancora di più: impedendo agli Stati dell’Unione nordamericana di fermare l’aborto qualora il bambino nel ventre materno abbia probabilità di sopravvivere fuori dall’utero materno se nascesse prematuramente, propone l’opzione atomica. Ovviamente la proposta di legge vorrebbe poi spazzare completamente anche ogni altra clausola, comprese le norme oggi vigenti sul consenso informato e sulla notifica ai genitori di mamme minorenni.

Il tutto viene tra l’altro a stretto giro, dopo che la Corte Suprema federale ha deciso di occuparsi di quel caso del Mississippi che davvero è in grado di scardinare la non illegalità dell’aborto statunitense, quella guerra nucleare totale di nuova generazione all’essere umano che dal 1973 è costata al Paese 60 milioni di cittadini.

L’aborto è un’aberrazione sempre. Promosso così, in questi termini, è un’aberrazione nell’aberrazione. Che il presidente cattolico degli Stati Uniti sostenga l’aberrazione e l’aberrazione nell’aberrazione mi lascia a secco di sostantivi, di aggettivi e di superlativi.

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