Last updated on Febbraio 24th, 2021 at 12:32 pm
In questi giorni la neve ha imbiancato il Nord dell’Italia e, se le norme che il governo ha stabilito per la lotta alla pandemia di CoVid-19 non lo vietassero, le località montane si popolerebbero di famiglie con gli sci ai piedi, bambini con lo slittino e gruppi di ragazzi con i pattini da ghiaccio.
Però poche persone, forse, conoscono le origini e lo sviluppo degli sci e dei pattini.
I pattini, per esempio, benché il loro uso sia «[…] in realtà attestato sin dalla Scandinavia del 3mila circa a.C. (erano ossa di animali che gli uomini mettevano ai piedi), nel Medioevo cattolico […] si fanno di uso comune, diventando un modo ingegnoso per supplire all’inadeguatezza delle calzature».
Per quanto riguarda gli sci, «[…] sono attestati sin da epoche remote sia in Oriente sia in Occidente. Ma, nel corso del Medioevo, la Scandinavia cristianizzata ne fa un espediente di uso comune per muoversi agevolmente sulla neve, tanto che alcune cronache, confermate da ritrovamenti archeologici, riferiscono persino di eserciti dotati di sci».
Si tratta insomma, in entrambi i casi, di utili accorgimenti che la civiltà cattolica ha escogitato per affrontare quella che viene comunemente indicata con il nome di Piccola glaciazione e che ha investito l’Europa a partire dal XIV secolo, come narrato dal sociologo e storico statunitense Rodney Stark.
La redazione di “iFamNews” ricorda però anche un Natale di molti anni fa e un libro ricevuto in regalo, Pattini d’argento della scrittrice statunitense Mary Mapes Dodge (1831-1905), ambientato proprio nei giorni freddi del dicembre neerlandese, e l’incanto della lettura. Si tratta di un “classico per ragazzine” di una volta, che parla di famiglia: di una famiglia sfortunata, colpita dalla malattia, che grazie all’amore tra genitori e figli riconquista la serenità, e di un padre che ritrova un figlio a lungo perduto. Che sia di buon auspicio per tutte le famiglie.