Last updated on aprile 6th, 2021 at 05:27 am
I vescovi cattolici non si schierano con l’una o con l’altra parte politica del nostro Paese. Siamo pastori responsabili delle anime di milioni di americani e sosteniamo i bisogni del nostro prossimo chiunque questi sia. […]
Quando ci esprimiamo su questioni che riguardano la vita pubblica del Paese, lo facciamo nel tentativo di guidare le coscienze e offriamo princìpi. Questi princìpi sono radicati nel Vangelo di Gesù Cristo e negli insegnamenti sociali della sua Chiesa. […]
Fondandosi su queste verità, che sono riflesse nella Dichiarazione di indipendenza e nel Bill of Rights, i vescovi e i fedeli cattolici mettono in pratica il comandamento dato da Cristo di amare Dio e di amare il prossimo operando per Stati Uniti d’America che proteggano la dignità umana, che amplino le misure di eguaglianza e di opportunità per tutti, e che aprano il cuore a chi soffre e ai deboli. […]
Su queste e su altre questioni il nostro dovere di amare e i nostri princìpi morali ci portano a formulare giudizi e posizioni prudenziali che non sono perfettamente allineate alle categorie politiche di sinistra o di destra, o con i programmi dei due principali partiti politici del Paese. Lavoriamo con ogni presidente e con ogni Congresso. Su alcune questioni ci troviamo più dalla parte dei Democratici, mentre su altre ci troviamo schierati con i Repubblicani. Le nostre priorità non sono mai di parte. Siamo anzitutto cattolici che cercano solo di seguire fedelmente Gesù Cristo, promuovendo la concezione cristiana della fratellanza umana e dell’idea di comunità.
[…] Devo quindi sottolineare come il nostro nuovo presidente si sia impegnato a perseguire determinate politiche che promuoveranno il male morale minacciando la vita e la dignità umana, soprattutto sui temi dell’aborto, della contraccezione, del matrimonio e del gender. Causa di preoccupazione profonda è dunque lo stato della libertà della Chiesa e dei credenti di vivere secondo la propria coscienza.
Il nostro impegno sulle questioni riguardanti la sessualità umana e la famiglia, così come per il nostro impegno in qualsiasi altro ambito ‒ si tratti dell’abolizione della pena di morte o della ricerca di un sistema sanitario e di un’economia che servano davvero la persona umana ‒, sono guidati dal grande comandamento dato da Cristo di amare e si mostrarci solidali verso i nostri fratelli e le nostre sorelle, specialmente quelli più vulnerabili.
Per i vescovi di questo Paese, la persistente ingiustizia dell’aborto rimane la «priorità preminente». «Preminente» non significa «unica». Nutriamo preoccupazione profonda per i molti pericoli che nella nostra società minacciano la vita e la dignità umane. Ma, come insegna Papa Francesco, non possiamo restare in silenzio quando, nel nostro Paese, quasi un milione di vite non ancora nate vengono gettate via anno dopo anno con l’aborto.
L’aborto è un attacco diretto contro la vita che al contempo ferisce anche la donna e che mina anche la famiglia. Non è solo una questione privata: solleva inquietanti e fondamentali questioni di fratellanza, di solidarietà e di inclusione nella comunità umana. L’aborto è anche una questione di giustizia sociale. Non si può infatti ignorare il fatto che i tassi di aborto siano molto più elevati tra i poveri e nelle minoranze, e che questa procedura venga utilizzata regolarmente per eliminare i bambini che nascerebbero con disabilità.
Invece di imporre ampliamenti ulteriori dell’aborto e della contraccezione, come egli ha promesso, spero che il nuovo presidente e la sua Amministrazione lavorino assieme alla Chiesa e alle altre persone di buona volontà. La mia speranza è che possa essere avviato un confronto sui complicati fattori culturali ed economici che producono l’aborto e che scoraggiano le famiglie. La mia speranza, inoltre, è che si possa lavorare assieme per mettere finalmente in atto in questo Paese una coerente politica per la famiglia che riconosca l’importanza cruciale che hanno matrimoni solidi e genitorialità forti per il benessere dei bambini e per la stabilità delle comunità. Se il presidente, nel pieno rispetto della libertà religiosa della Chiesa, si impegnasse in questo confronto, farebbe molto per ristabilire l’equilibrio sociale e per sanare i bisogni del nostro Paese. […]
Mons. José Horacio Gómez, arcivescovo di Los Angeles e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti d’America, Dichiarazione all’insediamento del 46° presidente degli Stati Uniti d’America, Joseph R. Biden Jr., 20 gennaio 2021