La morte è implacabile: non ammette diritto di replica e nei Paesi Bassi i giudici sono i suoi freddi esecutori. Questa è la formula seria, poi c’è la versione da mocciosi: “La prima parola è quella che vale”. Una 74enne demente aveva una volta detto, quando stava bene, che avrebbe voluto farla finita invece di languire in una qualche stanza di una qualche casa di riposo, poi ha cambiato idea, ovviamente, giustamente, ma il notaio becchino ha fatto i capricci e il Supremo tribunale delle parrucche (quelle bianche, con quella specie di boccoli, gli alti giudici le usano anche nei Paesi Bassi?) gli ha assegnato la vittoria come al Rischiatutto.
L’uomo, questo essere stupendo che è capacissimo pure di essere orrendo, non ha diritto all’errore, non può ravvedersi, non può cambiare idea. Del resto, che si vuole, c’è semplicemente di mezzo la morte. Da oggi è dunque sdoganata l’uccisione di un malato che pure ha espresso parere contrario, è autorizzata la soppressione dei dementi. Chi siano i dementi, però, è tutto da stabilire.