«Omo/transfobia»: a Roma per dire no alla censura

Un grande evento pubblico presenta una importante iniziativa editoriale

Lo sappiamo bene, alla Camera dei deputati si sta discutendo di proposte di legge, con più padrini politici, atte a contrastare l’«omo/transfobia». Lo confessiamo. Non abbiamo capito di cosa stiano parlando.

A naso, diremmo che, mentre il Paese sprofonda inghiottito dal buco nero di una crisi economica da paura, mentre centinaia di piccole e medie imprese chiudono per non riaprire mai più, mentre la scuola italiana sembra un cimitero di guerra, la politica di professione, che ha dimostrato di non saper gestire le esigenze primarie del Paese, sfrutta l’aria condizionata di Montecitorio per mettere al sicuro le recenti “conquiste” in tema di ideologia gender attraverso nuovi arzigogoli verbali e concettuali.

Quel che è più antipatico, però, è che, per fingere di proteggere una parte dei cittadini, si auspica e si prepara la violazione dei diritti di un’altra parte di loro, negandone la libertà di espressione e di educazione.

Per spiegare bene tutto questo, e per cercare di arginare quell’azione sciagurata di una parte del parlamento che finirà per mettere il bavaglio a tutti, il Centro Studi Rosario Livatino ha prodotto un agile e sapido volume di studi, Omofobi per legge? Colpevoli per non aver commesso il fatto, che viene presentato domani a Roma con un evento pubblico di grande portata a cui hanno aderito moltissime sigle dell’associazionismo italiano e a cui ha detto il proprio sì convinto anche “iFamNews”. È soprattutto in casi come questi che il parlamento sovrano che sta legiferando deve sapere come la pensano i cittadini italiani liberi.

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