La dove c’era il Museo della Donna ora c’è il Museo del Gender. A Århus, in Danimarca, il cambio di destinazione è stato sancito definitivamente dalla collocazione di una statua di marmo, alta tre metri e mezzo, che raffigura un uomo nudo con seno di foggia femminile mentre allatta un bambino.
Solo che la transizione non è stata ancora capita, lamenta la direttrice dello spazio espositivo Køn (che significa «sesso»), Julie Røkkjær Birch. Lo scultore Aske Jonatan Kreilgaard, autore dell’opera, prova a risolvere l’incomprensione, illuminando il pubblico sul significato della propria creazione: «Serve a domandare cosa l’uomo dovrebbe essere e cosa dovrebbe essere in grado di fare».
Quindi se qualche maschietto non volesse o non riuscisse ad adeguarsi a quell’archetipo, andrebbe marginalizzato? Oppure deportato?
Pare però che la strada preferita sia la rieducazione. O meglio l’indottrinamento delle giovani generazioni, attraverso gite scolastiche mirate, durante le quali i piccoli vengono fatti giocare con sculture di maschi con falli esposti.