Morte approvata in Portogallo

Nello sfacelo totale resta una flebile ultima speranza

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Last updated on aprile 6th, 2021 at 05:26 am

Ieri pomeriggio il Portogallo ha legalizzato l’eutanasia approvando la legge per la morte medicalmente assistita. Un’ennesima tragedia del mondo democratico in cui sembra essere oramai virtù la soppressione dei più deboli e bisognosi.


Il Portogallo è il quinto Paese europeo a legalizzare quella che con espressione infame viene chiamata «buona morte» dopo Paesi Bassi , Belgio, Lussemburgo e Svizzera, e il nono nel mondo dopo Colombia, Canada, Uruguay e cinque Stati dell’Unione federale nordamericana: Oregon, Vermont, Washington, Montana, Nuovo Messico e California.

La tragedia della tragedia è che l’esito del voto di ieri non era affatto scontato, eppure la Sinistra è riuscita ad avere ragione delle forze conservatrici. Unica isola resta l’obiezione di coscienza, possibile per tutto il personale sanitario implicato. Ogni rifiuto deve essere però motivato e comunicato al morituro almeno 24 ore prima dell’intervento. Ora la parola passa al presidente della repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, confermato nel proprio incarico domenica scorsa, al quale si prospettano tre possibilità: promulgare la legge, apporvi il veto o rimetterla alla Corte costituzionale. Tenue, ma la speranza per la vita ancora esiste.

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