Matrimonio «egualitario», scontro tra gli anglicani australiani

La diocesi di Sydney chiede alle scuole di ribadire l’insegnamento di sempre e subisce la reprimenda del Sinodo generale

Anelli nuziali

Image from Flickr

Al Sinodo generale australiano verrà chiesto di esprimere «tristezza» per una decisione “conservatrice” della diocesi di Sydney, che ha richiesto alle sue scuole di riaffermare che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna. Una mozione recente, presentata alla riunione del Sinodo generale dal teologo e accademico di Adelaide reverendo Matthew Anstey, sottolinea «l’impatto deleterio che tale dichiarazione ha sulla missione dell’intera Chiesa anglicana d’Australia». Il requisito, prosegue la mozione, è «senza precedenti» nella Chiesa anglicana d’Australia e rappresenterebbe «un netto allontanamento» dalla pratica di «libertà individuale di coscienza in materia morale» della stessa Chiesa.

La mozione è stata discussa l’11 maggio al Sinodo generale, che si riunisce lungo la Gold Coast, nel Queensland. L’incontro è durato cinque giorni e si trattava della prima assemblea dal 2017, dopo l’annullamento a causa della pandemia della sessione prevista nel 2020 e di quella sostitutiva, programmata nel 2021.

Una clausola troppo «aggressiva»

Secondo quanto riferito da un’inchiesta a mezzo stampa, numerosi presidi di scuole anglicane a Sydney si sarebbero lamentati con monsignor Kanishka Raffel, arcivescovo anglicano di Sydney, in merito ai requisiti della sua diocesi.

I presidi hanno affermato che la dichiarazione di fede che sono tenuti a firmare prevederebbe una clausola troppo «aggressiva», «contraria alle leggi del Paese», che limiterebbe seriamente i potenziali presidi e dirigenti scolastici. Intervistati in condizione di anonimato dal quotidiano The Sydney Morning Herald, i presidi hanno affermato di essere preoccupati anche per gli studenti gay e per i loro genitori.

Presidi in rivolta

La clausola è stata aggiunta alla dichiarazione di fede dal Sinodo diocesano di Sydney del 2019. Le preoccupazioni sono sorte in seguito agli annunci di un imminente posto vacante per il ruolo di preside presso la St. Catherine’s School di Waverley. La preside uscente, Julie Townsend, come riferisce il Sydney Morning Herald , avrebbe scritto ai genitori che «le opinioni discriminatorie e dannose non hanno posto nella nostra scuola».

Nella lettera, poi, si legge: «Siamo una scuola diocesana, ma non siamo la diocesi di Sydney. So che molte persone si stanno confrontando con la diocesi per spiegare perché la dichiarazione di fede aggiornata nel 2019 non trova posto nelle scuole». Un vescovo regionale di Sydney, il reverendo Chris Edwards, ha risposto che la clausola rendeva esplicito «ciò che è sempre stato stabilito dall’insegnamento biblico sul matrimonio», alla luce della riforma della legge civile che adesso consente il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Exit mobile version