Lila Rose vince il dibattito sull’aborto all’Università di Yale

Credito: Live Action tramite screenshot di YouTube

Lila Rose, fondatrice e presidente di Live Action, ha rivendicato la vittoria in un dibattito sull’aborto all’Università di Yale questa settimana — con grande sorpresa dell’organizzatore dell’evento. La sostenitrice pro-vita si è confrontata con Frances Kissling, presidente di Catholics for Choice, e ha pronunciato una commovente difesa del diritto alla vita dei nascituri.

Poco dopo il dibattito, Rose ha scritto su Twitter: “Abbiamo vinto. La sala ha votato per la parte pro-vita. L’organizzatore di Yale era scioccato.” Il suo annuncio rifletteva ciò che molti nel pubblico sentivano — che non solo aveva esposto un argomento, ma aveva conquistato i cuori del pubblico.

Rose non si è risparmiata. Ha smascherato gli eufemismi che i sostenitori pro-aborto usano per mascherare dure verità. Ha raccontato la storia di una giovane madre che si è sbarazzata di un neonato morto “come spazzatura”, sostenendo che ciò dimostra come il linguaggio plasmi ciò che le persone accettano. Ha insistito sul fatto che chiamare il nascituro una “perdita di gravidanza” invece che un bambino nega la sua umanità.

Ha esposto un forte caso morale: le procedure abortive sono brutali in tutte le fasi — metodi di aspirazione, privazione di nutrimento tramite farmaci, aghi che perforano il cuore o il cervello nelle interruzioni di gravidanza in fase avanzata. Ha sostenuto che tracciare linee in vari punti prima della nascita è arbitrario e disumanizzante, insistendo sul fatto che la scienza supporta l’inizio della vita al momento della fecondazione e che il valore umano non dipende dall’età o dalle dimensioni.

In risposta, Kissling ha riconosciuto che i nascituri hanno valore, ma ha sostenuto che le preoccupazioni di una madre possono talvolta superare tali diritti. Ha suggerito che la piena protezione legale si applica solo una volta che il bambino è nato. Rose ha contestato vigorosamente questa visione. Ha ricordato al pubblico che il 14° Emendamento promette pari protezione per ogni persona, inclusi i nascituri. Rose ha concluso con un appello non solo alla politica, ma all’amore e alla dignità umana — “scegli l’amore, non la violenza.”

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