• I più recenti
  • Tutto
Amici

LGBT+, il diritto di cambiare

15/01/2021
Accadde oggi: Leslie Prentice guida la protesta contro l’abortista

Accadde oggi: Leslie Prentice guida la protesta contro l’abortista

03/12/2025
Tribunale federale di New York consente ai centri di gravidanza di promuovere il farmaco per l’inversione dell’aborto

Tribunale federale di New York consente ai centri di gravidanza di promuovere il farmaco per l’inversione dell’aborto

03/12/2025

Il presidente Trump ospita l’amministratore delegato di Dell dopo la donazione a conti per bambini

03/12/2025
Il sondaggio scolastico dell’Oregon ha interrogato giovani studenti su termini come “genderfluid”, “Two Spirit”

Il sondaggio scolastico dell’Oregon ha interrogato giovani studenti su termini come “genderfluid”, “Two Spirit”

03/12/2025
Pastore metodista si dichiara transgender alla sua congregazione

Pastore metodista si dichiara transgender alla sua congregazione

03/12/2025
Accadde oggi: Proclamata la Dottrina Monroe

Accadde oggi: Proclamata la Dottrina Monroe

02/12/2025
I Paesi Bassi si muovono per abbandonare tutte le restrizioni sull’eutanasia

I Paesi Bassi si muovono per abbandonare tutte le restrizioni sull’eutanasia

02/12/2025
Il governo cileno sponsorizza un libro di un gruppo LGBT legato alla pedofilia

Il governo cileno sponsorizza un libro di un gruppo LGBT legato alla pedofilia

02/12/2025
Donald Trump

L’amministrazione Trump critica il Regno Unito per le pratiche abortive

02/12/2025
Studente universitario dell’Oklahoma bocciato in un saggio per aver difeso il genere binario

Studente universitario dell’Oklahoma bocciato in un saggio per aver difeso il genere binario

02/12/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
05/12/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

LGBT+, il diritto di cambiare

In Canada chi aiuta rischia il carcere

Luca Marcolivio di Luca Marcolivio
15/01/2021
in Famiglia
405
Reading Time: 5 mins read
0
Amici

Image from Pixabay

Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Last updated on Gennaio 29th, 2021 at 07:16 am

Il Canada si appresta ad approvare l’ennesima riforma ultra-liberal: la messa al bando delle terapie riparative che possano rimediare la disforia di genere. In parlamento e nel Paese la concordia sul progetto di legge sembra pressoché unanime. Anche i leader religiosi plaudono all’innovazione, ma, come sempre, se si guarda il caso con la lente d’ingrandimento, si scopre una realtà piuttosto diversa. E il risultato immancabile sarà quello di gettare il bambino assieme all’acqua sporca, mettendo sullo stesso piano pratiche molto diverse, alcune da condannare con fermezza ed evitare senz’altro, altre buone, che non hanno nulla a che vedere con gli abusi, anzi.

Attraverso il Bill C-6, che sostituirà il Bill C-8 cestinato per riformare alcuni articoli del Codice penale, si definirà «conversion therapy» qualunque «pratica che cerchi di rendere eterosessuale l’orientamento sessuale di un individuo oppure di cambiare l’identità di genere di qualcuno, associandola al sesso che gli è stato assegnato alla nascita». Il preambolo del Bill C-6 insiste sul fatto che le terapie riparative (o di conversione) causerebbero «danni» ai pazienti che le ricevono, «specie se bambini».

Del resto l’intento ideologico del progetto di legge si avverte in particolare quando viene affermato che, in senso lato, le terapie riparative «danneggiano l’intera società, promuovendo miti e stereotipi sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere».

Psicologi e preti

L’unico spiraglio che si offre alle terapie riparative è la loro somministrazione nei confronti di un «adulto consenziente», ma solo ed esclusivamente se svolte «a titolo gratuito». Chiunque sottoponga una persona a terapie riparative, genitori compresi, ai sensi del Bill C-6 rischierebbe insomma fino a cinque anni di carcere.

A sostegno delle proprie posizioni, gli estensori del Bill C-6 riportano una serie di studi che dimostrerebbero le conseguenze negative subite da pazienti sottoposti a terapie riparative: perdita del desiderio sessuale, depressione, tendenze suicide, ansia, impotenza e altre disfunzioni relazionali.

In opposizione alle terapie riparative si sono schierati, tra gli altri, la Canadian Psychological Association, la Canadian Psychiatric Association, la American Psychiatric Association e la American Psychological Association, ma il rapporto pubblicato sul sito del parlamento canadese rimarca anche che i princìpi religiosi, spesso connessi al concetto di terapia riparativa, verrebbero messi in discussione dal nuovo approccio della maggior parte delle «Chiese cristiane» e delle «altre denominazioni religiose», le quali oggi punterebbero piuttosto al «sostegno per le persone LGBTQ2+, ma non a cambiarne l’orientamento sessuale o l’identità di genere». Ed effettivamente sono numerosi i leader religiosi che hanno preso le distanze da questa pratica, sebbene le loro convinzioni non rappresentino le posizioni ufficiali delle loro comunità: tra questi vi è l’arcivescovo anglicano sudafricano Desmond Tutu e il rabbino David Rosen.

L’opposizione

Ora, nonostante il Bill C-6 sia stato già approvato dalla Camera dei Comuni canadese in modo trasversale e con numeri plebiscitari (308 favorevoli e appena 7 contrari), il malcontento sta tracimando.

Campaign Life Coalition (CLC) ha lanciato la campagna Stop the Ban, basata sulle testimonianze di persone che dichiarano di avere invece tratto beneficio notevole dalle terapie riparative. «C’è molta disinformazione in giro e i canadesi devono sapere la verità su questo progetto di legge», dichiara Jeff Gunnarson, presidente di CLC, progetto di legge «che rappresenta un attacco senza precedenti ai diritti civili e alla libertà religiosa».

A rischiare fino a cinque anni di carcere non sarebbero infatti soltanto i genitori, ma anche «i pastori che forniscono guida spirituale e i terapeuti del counselling a servizio di persone che di propria spontanea volontà chiedono aiuto per quelle inclinazioni sessuali che non desiderano».

La CLC ha anche lanciato una petizione contro il Bill C-6, che ha quasi raggiunto le 17mila adesioni. «È sbagliato negare alle persone attratte dal proprio stesso sesso e confuse sul proprio genere la possibilità di intraprendere, se lo desiderano, un cambiamento di orientamento, identità o comportamento», dice la petizione.

Come in Germania e in Australia

Secondo la CLC, le persone che vivono «un’attrazione per il proprio stesso sesso o una disforia di genere indesiderate» debbono poter conservare «la libertà di cercare consigli e/o trattamenti medici, psicologici o spirituali che ne ottengano la guarigione e il benessere spirituali». Le persone che si identificano come LGBT+ hanno cioè il «diritto di cambiare» e non si deve negare loro l’accesso ai servizi forniti da «persone qualificate in grado di aiutarle». Insomma, il governo canadese «non ha il diritto» di intromettersi nell’attività di «dottori e psicologi», né di impedire a Chiese e a consiglieri spirituali di aiutare chi si rivolge loro. Si tratterebbe, conclude il testo della petizione, di una pretesa «totalitaria» e di una «violazione dei diritti fondamentali di chi vuole cambiare». Una legge simile a quella in corso di approvazione in Canada è entrata in vigore in Germania in maggio e prevede sanzioni anche per i genitori che autorizzino i figli a sottoporsi a counseling di propria volontà. Peggio ancora quella che sta per essere definitivamente approvata nello Stato federale australiano di Victoria. Ebbene, qui non è in questione la condanna di abusi da parte di “terapeuti” dalla professionalità improvvisata. È la libertà di chi ha deciso di uscire da un incubo che va tutelata.

Luca Marcolivio

Luca Marcolivio

Giornalista professionista, Luca Marcolivio è accreditato alla Sala Stampa della Santa Sede dal 2011. Direttore del webmagazine di informazione religiosa Cristiani Today, collabora con La nuova Bussola Quotidiana, Pro Vita & Famiglia e con il blog del Centro Machiavelli. Dal 2011 al 2017 è stato caporedattore dell’edizione italiana di Zenit. Ha pubblicato Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato e curato La società dell’allegria. Don Bosco raccontato dai salesiani del XXI Secolo

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.