Last updated on Agosto 11th, 2020 at 03:26 am
Mentre il «Ddl Zan» prosegue l’iter parlamentare, il Family Day si prepara a scendere in piazza. Date le restrizioni imposte per il CoViD-19, non sarà un’adunata oceanica come quella del gennaio 2016 al Circo Massimo. Ma l’intento è ricevere il sostegno di un’ampia fetta della società civile preoccupata per l’introduzione di un nuovo reato d’opinione. È stata individuata anche la data, come spiega ad “iFamNews” Massimo Gandolfini, leader del Family Day e oggetto nei giorni scorsi di minacce.
Che effetto le ha fatto l’immagine di quel cartello con scritto «Appendiamo Gandolfini»?
Ho riflettuto sulla giovane età del ragazzo che lo impugnava e mi è venuta in mente la poesia Sant’Ambrogio di Giuseppe Giusti (1809-1890) nel passaggio che definisce chi, a quei tempi, sosteneva l’impero austro-ungarico contro l’indipendenza italiana: «strumenti ciechi d’occhiuta rapina». Ecco, ho pensato che quel povero ragazzo fosse uno «strumento cieco» e che il vero responsabile fosse chi lo ha indottrinato. Poi ho riflettuto sull’ipocrisia di quanti accusano di istigare l’odio non questi messaggi deprecabili, bensì le preghiere in chiesa o le manifestazioni silenziose in strada.
Chi dunque avrebbe indottrinato quel giovane?
La responsabilità dei toni accesi è della galassia LGBT+, di certi uomini di cultura e di certi giornali. Sono costoro che istigano l’odio verso chi chiede soltanto di essere lasciato libero di esprimere la propria opinione su temi eticamente sensibili, come per esempio il diritto di un bambino ad avere un papà e una mamma.
Si sente in pericolo?
Pericolo forse è una parola grossa. Però bisogna stare attenti a diffondere odio verso una persona, perché c’è sempre lo squilibrato disposto a passare dalle minacce ai fatti.
Ha ricevuto attestati di solidarietà da quanti ritengono il «Ddl Zan» fondamentale proprio per combattere il clima d’odio?
No. Gli unici attestati sono giunti da esponenti politici e da giornali di Centrodestra. Così come avvenuto nel 2019, quando lo stesso slogan contro di me fu scritto su un lenzuolo appeso a Firenze, dal Centrosinistra non ho avuto alcuna solidarietà.
Crede ci siano i tempi per approvare il «Ddl Zan» a stretto giro?
Non credo faranno in tempo a votare il testo unico prima della chiusura estiva della Camera. Ma questo potrebbe anche essere frutto di una strategia politica, che consente, alla riapertura del parlamento, di applicare il meccanismo della “tagliola”, uno strumento che restringe il numero degli emendamenti e porta rapidamente al voto un testo che era già stato calendarizzato ma per cui non c’è stato il tempo di votarlo. Lo scenario più probabile è che ai primi di settembre si arriverà al voto alla Camera, il quale sarà senz’altro favorevole. Dopodiché si passerà al Senato, dove la maggioranza è risicata e l’approvazione non scontata.
A settembre andrete in piazza con l’obiettivo di essere ago della bilancia del voto al Senato?
Esatto. E per raggiungere l’obiettivo vogliamo coinvolgere tutto il mondo che si oppone a questa legge liberticida. Siamo convinti di trovare il sostegno persino di alcune comunità omosessuali, di una parte dell’Arcigay e senza dimenticare che anche alcune femministe si sono esposte contro. Siamo felici, inoltre, del comunicato diramato dalla Conferenza Episcopale Italiana il 10 giugno, che sintetizza perfettamente il nostro punto di vista.
La manifestazione di settembre potrebbe essere anche occasione per sanare la frattura nata in seno al Family Day dopo l’evento del Circo Massimo? La vostra mano è tesa verso il Popolo della Famiglia?
Sì, potrebbe essere l’occasione. Ma è bene precisare che noi rimaniamo dell’idea che in questo momento fare un partito di cattolici non sia la strada giusta.
Avete già in mente una data?
Domenica 20 settembre ci saranno le elezioni, dunque dubito si possa organizzare il sabato precedente. La nostra sarà il 12 o il 26. Più probabile il 26.
Come valuta l’atteggiamento dei vari schieramenti politici nei confronti del «Ddl Zan»?
Ricevo riscontri positivi dal Centrodestra. Come stanno dimostrando nei dibattiti in commissione e in Aula, compatti contro questa legge sono Fratelli d’Italia, la Lega (a parte qualche “mal di pancia” minoritario) e tutta l’area che un tempo si riconosceva nell’Unione di Centro. Forza Italia non è compatta, ma abbiamo apprezzato la presa di posizione del presidente Sivio Berlusconi. Cerchiamo poi contatti anche con il Centrosinistra, ma finora è un impegno che non ha portato risultati.