Lamorgese, Speranza, Bonetti e «unità nazionale» no

Nel nuovo governo non li vogliamo, e niente «tana libera tutti»

Sala del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi

Sala del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi

Last updated on Febbraio 4th, 2021 at 09:01 am

L’Italia è senza governo, ancora. Ci siamo abituati, ma non ci abbiamo fatto il callo. Non scriverò che il motivo della crisi di governo gli italiani che sono in crisi sul serio non l’hanno capito, perché sennò poi ci danno dei populisti. Non scriverò nemmeno che logica vorrebbe che, quando un governo non ha i numeri nel parlamento che rappresenta gli italiani, la parola tornasse agli elettori per eleggere un parlamento che formi un governo rappresentativo degli italiani, perché sennò ci dicono che parteggiamo per una parte politica.

Dato che “iFamNews” parteggia per quella parte della politica che parteggia per princìpi non negoziabili anche della politica come la vita umana dal concepimento alla morte naturale, per la famiglia naturale e per le vere libertà naturali della persona umana esortiamo a fare presto, bene e le due cose assieme.

Affinché le cose vengano però sul serio fatte bene e presto è indispensabile che nel nuovo governo non ci sia più posto per i ministri Luciana lamorgese, già titolare dell’Interno, Roberto Speranza, già titolare della Salute, ed Elena Bonetti, già titolare della Famiglia. Altri? Certo, ma almeno questi tre no.

Perché il ministro Lamorgese ha, fra l’altro, violato la realtà più elementare per imporre l’ideologia più assurda cancellando «padre» e «madre» dai documenti dei minori di 14 anni, come si sta gridando in piazza a Roma e in Toscana.

Perché il ministro Speranza ha, fra l’altro, imposto linee guida non imponibili per liberalizzare quanto più possibile la morte in pillole RU486 contravvenendo persino la cattiva legge italiana sull’aborto, come nelle Marche e nel Lazio si sta benemeritamente gridando ora.

Perché il ministro Bonetti, fra l’altro, sotto chiacchiere e distintivo niente.

Sottolineo tra l’altro la furbata con cui il trio dimissionato ha agito per mesi: la Lamorgese imponendo l’idea dei “genitori che non generano” in un question time, il ministro Speranza imponendo l’obbligo inesistente di liberalizzare l’aborto fai-da-te attraverso un tweet feriale e il ministro Bonetti estenuando anche i più forti con miriagrammi di parole vuote.

Certamente non sarà ad “iFamNews” che verrà chiesto il toto-ministri. Ma se almeno questi tre ministri torneranno al governo, gli italiani che, come “iFamNews”, hanno a cuore la difesa della vita, della famiglia naturale e delle vere libertà capiranno subito. Invece non capirebbero, gli italiani, se si tornasse malauguratamente a dare fiato alla formula del governo «tana libera tutti» di unità nazionale (ogni riferimento a titoli di romanzi è puramente casuale e nessun animale è stato maltrattato). In quel caso, infatti, i partiti o gli uomini politici che si sono benemeritamente opposti almeno al ministro Lamorgese, al ministro Speranza e al ministro Bonetti in difesa di princìpi non negoziabili anche della politica come la vita umana dal concepimento alla morte naturale, la famiglia naturale e le vere libertà naturali della persona umana governerebbero assieme alle forze politiche che quei ministri contro vita, famiglia e vere libertà hanno sostenuto.

Image source: Sala del Consiglio dei Ministri (Palazzo Chigi, Roma), photo from Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei Ministri, licensed by CC BY 4.0

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