La Chiesa anglicana d’Inghilterra viene disintegrata dalla “teologia queer”. L’insegnamento cristiano tradizionale sulla sessualità e sul genere viene messo in discussione, facendo entrare in crisi l’intera Chiesa, come riporta il Christian Post.
La teologia queer è un approccio nuovo e progressista all’interpretazione biblica che cerca di esplorare e affermare le esperienze delle persone LGBTQ+ nel contesto della fede cristiana. Sfida l’idea che l’omosessualità sia un peccato e afferma che l’amore di Dio si estende a tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o dalla loro identità di genere.
Permettere le benedizioni per le persone dello stesso sesso è visto dai cristiani – compresi gli anglicani – come una capitolazione all’ideologia queer che contraddice l’ortodossia cristiana. Il timore è che questa accettazione porti alla benedizione dei matrimoni omosessuali e alla revisione del linguaggio liturgico e dei riferimenti a Dio per riflettere i nuovi standard queer.
Questa disputa interna alla Chiesa d’Inghilterra va oltre le sue mura e scuote le fondamenta del Commonwealth e della monarchia britannica. Fin dai tempi di Enrico VIII, la monarchia è stata vista come il difensore della fede cristiana e lo Stato come il sostenitore della religione cristiana espressa dall’anglicanesimo. Se la Chiesa d’Inghilterra abbraccia l’ideologia queer, potrebbe minacciare l’autorità morale del Commonwealth e della stessa monarchia.
Le implicazioni della capitolazione della Chiesa d’Inghilterra alla benedizione delle coppie dello stesso sesso sono enormi, perché la capitolazione invita a diffondere ulteriormente gli insegnamenti di una setta le cui richieste e pratiche sono totalmente opposte all’ortodossia cristiana.
Man mano che la Chiesa anglicana adotterà le nuove dottrine, i rituali e le cerimonie promosse dall’ideologia queer, soprattutto con la continua crescita dell’influenza del movimento trans, l’Inghilterra e i Paesi del Commonwealth scopriranno che l’agenda va ben oltre le “benedizioni” ora approvate. Le richieste si sposteranno inevitabilmente dalla benedizione dello stesso sesso al matrimonio omosessuale, poi alla poligamia e infine alla pedofilia. Le pratiche a cui i cristiani hanno resistito nel passato e nel presente riemergeranno in nuove forme quando la Chiesa d’Inghilterra continuerà a percorrere il suo attuale cammino e cercherà di mantenere la sua leadership spirituale.
Tuttavia, c’è speranza. La resistenza all’ideologia queer nei Paesi del Commonwealth è forte, soprattutto in Africa. La fede cristiana nella forma dell’anglicanesimo si è da tempo staccata dal controllo dei prelati inglesi, a favore di un clero interamente autoctono e in gran parte conservatore. Milioni di africani hanno abbracciato il cristianesimo ortodosso e i suoi insegnamenti, compresi i costumi tradizionali cristiani in materia di sessualità. La Global South Fellowship of Anglican Churches ha protestato con forza contro la decisione di autorizzare le benedizioni per le persone dello stesso sesso. I cristiani africani non vogliono che venga loro imposto il programma di liberazione gay dell’Occidente. Si oppongono al messaggio della Chiesa d’Inghilterra secondo cui i cristiani africani non sono sul giusto cammino spirituale.