La Svezia toglierà la croce dalla bandiera nazionale?

Il titolo è ovviamente una provocazione. Ma nel Paese scandinavo a uno studente è stato fatto togliere il crocifisso dal collo

Bandiera svedese

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Last updated on Novembre 3rd, 2020 at 02:04 pm

La bandiera della Svezia è una croce gialla in campo blu. Almeno per ora. Già, perché qualcuno nel Paese scandinavo manifesta una certa idiosincrasia nei confronti del simbolo cristiano. E non si tratta (soltanto) di qualche estremista di altro credo. L’odio nei confronti della croce è penetrato anche dentro le scuole.

Il fatto

Ne dà testimonianza un fatto riportato dal giornale cristiano svedese Dagen. Un giovane studente di 15 anni avrebbe dovuto togliere il crocifisso dalla propria collanina prima di posare per la foto di classe. Il motivo? L’apparizione del simbolo cristiano nell’istantanea sarebbe risultato offensivo nei confronti di compagni di classe appartenenti ad altre confessioni religiose. «Indossavo un maglione viola con un colletto, la mia croce era appesa all’esterno. Avevo una catenina piuttosto lunga e una croce di metallo con sopra Gesù»: queste le parole del ragazzo. Secondo il quindicenne, che sarebbe voluto restare anonimo, la fotografa gli si è avvicinata per chiedergli di togliere la croce, asserendo che sarebbe stato offensivo farla apparire nella foto di classe. Il ragazzo, scioccato e mortificato da una simile richiesta, ha comunque deciso di ubbidire mettendosi il ciondolo sacro in tasca.

Croci no, veli islamici sì

«Non sono tipo a cui piace litigare», racconta. «Le ho lanciato uno sguardo significativo, così ha capito che pensavo fosse una strana richiesta». Per altro, spiega ancora lo studente scandinavo, «chi indossava il velo non ha dovuto toglierselo». «Naturalmente», prosegue, «non desidero che ciò accada. Ma se io sono costretto a togliermi la croce, lo stesso dovrebbe valere per altri simboli religiosi». Il ragazzo avrebbe inoltre detto al periodico che lui e la sua famiglia sono attivi nella Chiesa di Svezia e che i compagni di classe lo sanno e lo accettano senza problemi (ma che magnanimità!).

«Quanto vale la nostra libertà religiosa?»

La vicenda sarebbe stata segnalata – come riferiscono alcuni media – a un ufficio governativo svedese che si occupa di discriminazioni di vario tipo, tra cui quelle a sfondo religioso. «Può sembrare una sciocchezza. Ma alla fine questi episodi ci fanno riflettere su che tipo di società vogliamo e su quanto valga la nostra libertà religiosa», avrebbe detto il padre dello studente. Per l’uomo è un «episodio serio» e «una questione di principio». Precisa di non portare rancore verso la scuola, ma allo stesso rileva che sia «importante reagire alla sordità diffusa» quando ad essere intaccata è la libertà religiosa dei cristiani. Il preside della scuola avrebbe preso le distanze dall’accaduto, mentre lo studio fotografico si sarebbe giustificato con il fatto che il fotografo autore della richiesta allo studente avrebbe poca esperienza nel settore. Evidentemente ha anche poca o nessuna conoscenza della sentenza del 2011 della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) con cui si legittima la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche.

Dalla Svezia al Cile

Ma a ogni modo il fatto non stupisce. Nella Svezia della secolarizzazione galoppante si assiste oggi a un combinato disposto che preccupa: da un lato, come raccontava nel 2016 il vescovo cattolico di Stoccolma, l’oggi cardinale Anders Arborelius, permangono nel Paese «pregiudizi anticattolici»; dall’altro, la massiccia presenza di immigrati d’origine mediorientale ha creato un problema di diffusione islamista che colpisce finanche i cristiani stranieri. Ma la Svezia non è un caso isolato. Ormai ovunque in Occidente si assiste a uno stillicidio di cristianofobia. L’elenco degli episodi è lungo. Tra gli ultimi in ordine di tempo, quanto avvenuto nel cattolico Cile, dove bande di scalmanati hanno assalito e dato alle fiamme una chiesa. Dal Cile alla Svezia e a tanti altri Paesi occidentali il passo appare funereo.

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