La «Marie Stopes» apre un abortificio al confine fra Messico e USA

Sostituisce l’idea, tramontata, di installare una clinica per aborti galleggiante al largo del Texas, del Mississippi, della Louisiana e dell’Alabama

Marie Stopes Mexico

Image from mariestopes.org.mx

Last updated on Ottobre 13th, 2022 at 02:43 am

Si apre un portale delle tenebre al confine con gli Stati Uniti d’America. Sorgerà a Tijuana, a soli 10 chilometri dal porto di confine di San Ysidro, e porta in California l’abortificio della Marie Stopes Mexico Foundation.

Incuranti del fatto che la personalità alla quale s’ispirano, Marie Charlotte Carmichael Stopes (1880-1958), fosse paladina dell’eugenetica e della contraccezione, ma non dell’«interruzione volontaria di gravidanza», i suoi adepti hanno già messo in piedi nove strutture in territorio messicano, dopo la riforma che, nell’ottobre 2021, ha reso la Baja California il primo e unico Stato messicano al confine con gli Stati Uniti che abbia depenalizzato l’aborto.

Il loro motto è «bambini per scelta e non per caso». Peccato che a scegliere sulla vita dei nascituri siano altri. Del resto il direttore medico della Marie Stopes Mexico Foundation, Alfonso Gerardo Carrera Riva Palacio, giustifica il proprio operato affermando che l’organizzazione cerca di «sostenere le donne affinché possano esercitare i loro diritti».

Tramontata per il momento l’idea di installare una clinica per aborti galleggiante al largo del Texas, del Mississippi, della Louisiana e dell’Alabama, proposta dalla dottoressa Meg Autry, allo scopo di aggirare gli ostacoli legislativi presenti in quelle giurisdizioni statunitensi, si è scelta la via più sbrigativa per trovare un carnefice – un «sicario», direbbe Papa Francesco – svolgendo la ricerca là dove la vita vale già poco, per effetto del narcotraffico e dello sfruttamento dei migranti irregolari.

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