La leggenda di Chesterton che sconfisse il drago

A Londra chiude la culla di tutti gli abortifici. Per tre anni, fuori dal suo uscio, la gente ha pregato Chesterton che ciò avvenisse

Gilbert Keith Chesterton

Gilbert Keith Chesterton (1874-1936)

Last updated on Giugno 10th, 2022 at 08:59 am

Non sono le fiabe a trasmettere al bambino la sua prima idea del cattivo.
Ciò che le fiabe trasmettono al bambino

è la sua prima idea chiara che il cattivo sia possibile sconfiggerlo.
Il bambino conosce intimamente il drago sin dal momento
in cui ha avuto l’immaginazione.
Ciò che la fiaba gli fornisce è un san Giorgio che uccide il drago
–Gilbert Keith Chesterton

Dunque, a Londra, al 108 Whitfield Street, c’è, anzi c’era un abortificio gestito dalla MSI Reproductive Choices, ovvero quella che fino al novembre 2020 si chiamava Marie Stopes International, che s’intitola alla paleontologa e paleobotanica scozzese con il vizio dell’aborto e dell’eugenetica Marie Stopes (1880-1958) e che oggi fa male, tanto male in 37 Paesi.

La particolarità di quell’abortificio londinese è l’essere stata la culla (anche se non esattamente il primo mattatoio) della Marie Stopes International (non uso l’acronimo adoperato nel mondo anglosassone per rispetto a uno dei partiti italiani che 40 anni fa si è battuto contro l’aborto con la benedizione di un santo) con il nome Marie Stopes Mothers’ Clinic.

Ora, nel 1976, morta da tempo la Stopes, quella “clinica” versava in acque pessime e, per mancanza di fondi, rischiava di fallire. Purtroppo però risolse gli ammanchi e da lì nacque appunto una tragedia. Quando poi è diventato impossibile continuare a tacere la china eugenica della fondatrice è stato adottato il nome nuovo, ennesimo make-up per le allodole che non cambia la sostanza, proprio come nel caso della Planned Parenthood.

Ho scritto supra che al 108 di Whitfield Street quell’abortificio «c’era» perché quell’abortificio, urrà, ha chiuso. Inaspettatamente. E qui comincia la leggenda.

L’abortificio al 108 Whitfield Street ha chiuso il 29 maggio, giorno in cui, nel 1874, nacque lo scrittore cattolico Gilbert Keith Chesterton (1874-1936). Ebbene, come ha detto al National Catholic Register il 2 giugno Stuart McCullough della Catholic G.K. Chesterton Society, «la notizia della chiusura di quel centro per aborti è stata data da un fotografo che lavora per l’Agenzia immobiliare Chesterton, già proprietà della famiglia dello scrittore». Gli è del resto che da anni chi si riuniva a pregare davanti all’uscio di quell’abortificio ha invocato proprio il nome di Chesterton. Spiega McCullough, infatti, che «negli ultimi tre anni abbiamo chiesto alla gente di recitare la preghiera a Chesterton per ottenere la chiusura di quel centro».

Leggenda, pia. Ma le cause di canonizzazione, e per Chesterton ve n’è una in corso, progrediscono così, si aiutano anche così. Una leggenda? Sì, proprio una cosa che va letta.

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