La seconda sezione del Tribunale provinciale di Cáceres accoglie il ricorso della Fondazione spagnola degli Avvocati Cristiani e riapre il processo contro il presidente del Consiglio provinciale, Carlos Carlos Rodríguez.
Cinque sindaci della provincia sono chiamati a testimoniare, tra cui il sindaco della capitale, Luis Salaya. Sono chiamati a testimoniare anche i sindaci di Gargüera de la Vera, Brozas, Talaveruela de la Vera e Barrado.
Gli Avvocati Cristiani accusano il presidente del Consiglio provinciale di reato di prevaricazione (art. 404 CP) con l’aggravante della discriminazione e di un altro reato di odio (art. 510 CP).
Denuncia che “da parte del Consiglio provinciale di Cáceres si stanno esercitando pressioni sui diversi comuni affinché ritirino le croci nei rispettivi comuni. Questa pressione viene esercitata collegando la concessione di sussidi alla rimozione delle croci”.
La presidente degli Avvocati Cristiani, Polonia Castellanos, si rallegra del fatto che “la giustizia stia indagando sul caso”. Nel documento si chiede di “fermare tutte le demolizioni delle croci nella provincia, poiché il responsabile è indagato per questo motivo”.
Castellanos assicura che “quello che sta facendo il Consiglio provinciale di Cáceres è l’ennesimo esempio di come i governanti dei partiti laicisti usino qualsiasi scusa per eliminare i simboli cristiani”.
Ricorda che “il Consiglio provinciale di Cáceres ha stanziato 100.000 euro per la preparazione di un catalogo delle vestigia franchiste, contravvenendo alla sentenza del TSJ (Tribunale Superiore di Giustizia) dell’Estremadura 1133/2019, che ha chiarito l’incompetenza del Consiglio provinciale di Badajoz per la creazione di una commissione per realizzare un inventario di questo tipo”.
Polonia Castellanos assicura che “ogni volta che una croce viene abbattuta, gli Avvocati Cristiani consegneranno il responsabile alla giustizia”. E annuncia che “non ci fermeremo finché non avremo sostituito tutte le croci che vengono buttate via”.
In allegato un ordine