La Disney dice sì al bacio gay

Nel film «Lightyear» effusione tra due donne. E l'azienda contesta una legge della Florida

Image from Flickr - «Lightyear – La vera storia di Buzz»

Image from Flickr - «Lightyear – La vera storia di Buzz»

Un bacio tra due donne davanti agli occhi dei bambini. L’effusione LGBT+ avverrà nel film d’animazione Lightyear. La vera storia di Buzz, la cui uscita in sala è prevista il 17 giugno. La pellicola della Pixar Animation Studios (di proprietà della Disney) narra le vicende del film che ha ispirato la linea di giocattoli dell’omonimo personaggio nell’universo di Toy Story, di cui è un prequel.

Dietrofront della Disney

Alcuni lavoratori della Pixar avevano accusato i vertici della casa di aver voluto censurare il bacio fra Hawthorne, personaggio tra i protagonisti del film Disney, e un’altra donna. La relazione in sé tra i due personaggi non è mai stata messa in discussione, ma un bacio tra le due era stato rimosso. Secondo i dipendenti, «per ordine dei vertici, quasi ogni manifestazione di affetto gay viene censurata senza tenere conto di eventuali proteste da parte dei team creativi e della leadership».

«Don’t Say Gay»

I dipendenti avevano protestato nei confronti della Disney e contestualmente contro la legge rinominata «Don’t Say Gay» («Non dire gay»), da poco approvata in Florida, che non permetterebbe l’ingresso di associazioni nelle scuole fino alla terza elementare per parlare di cambiamento di sesso e ideologia gender. Come spiega l’edizione in lingua inglese di «iFamNews», la questione sta diventando più calda ogni giorno che passa, con risvolti culturali e politici di primaria importanza, non fosse altro per il fatto che, quando si dice Disney, si dice infanzia, e ogni attacco gender all’infanzia è doppiamente odioso, oltre che sommamente ideologico.

La Disney contro la Florida

La protesta dei dipendenti aveva sollecitato un intervento dei vertici. L’11 marzo il CEO della Disney, Bob Chapek, ha dichiarato che la legge della Florida sarebbe «l’ennesima sfida ai diritti umani» aggiungendo che l’azienda avrebbe aumentato il sostegno ad attivisti che combattono leggi simili in altri Stati e che avrebbe sospeso le donazioni politiche in Florida. «Ma so che c’è ancora molto lavoro da fare. Sono impegnato in questo lavoro e con voi tutti e continuerò a impegnarmi con la comunità LGBTQ+ in modo da poter diventare un alleato migliore».

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