La Campagna, attiva in più di 40 Paesi nel mondo, per la prima volta sarà anche in Italia

Si chiama "40 giorni per la vita" ed è stata lanciata da un gruppo di giovani in Texas. L'obiettivo della Campagna è quello di porre fine all'aborto.

Il 27 settembre ha cominciato la Campagna “40 giorni per la vita”. L’idea nasce nel 2004, quando quattro giovani del Texas, uno dei quali era scampato all’aborto, si sono ritrovati insieme e si sono detti: «Dobbiamo fare qualcosa di più per chiedere aiuto al Signore, per smuovere le coscienze e cambiare le cose». Hanno pregato insieme e hanno deciso di andare a pregare per 40 giorni consecutivi davanti alle cliniche in cui si praticavano gli aborti. Partita come un’iniziativa a livello locale, ha poi avuto un successo oltre ogni aspettativa, tant’è che quest’anno si svolge in più di 40 Paesi del mondo salvando tante vite. 
La Campagna mira a porre fine all’aborto, attraverso alcune azioni: la preghiera e il digiuno; la sensibilizzazione delle comunità locali; una veglia pacifica per tutto il giorno per 40 giorni consecutivi di fronte all’ospedale dove si procura l’aborto.
Quest’anno, per la prima volta, la campagna “40 giorni per la vita” viene proposta anche in Italia: «Con un gruppo di persone abbiamo pensato di dare avvio a questa campagna anche nella nostra città, a Modena» spiega Andrea Mazzi, animatore del Servizio Famiglia e Vita della Comunità Papa Giovanni XXIII e vice coordinatore della comunicazione della Campagna. «La veglia si terrà dal 27 settembre al 5 novembre nell’area di via del Pozzo di fronte al Policlinico, dalle 7 alle 19 di ogni giorno».
La campagna “40 giorni per la vita” è divenuta nota in Italia grazie al film Unplanned, perché in alcune scene si vede un gruppo di persone in preghiera fuori dalla clinica che effettuava aborti.
«L’iniziativa si svolgerà in contemporanea in 681 posti nel mondo» spiega Andrea. «Sarà un’occasione per sensibilizzare le persone sul tema dell’aborto e qui a Modena abbiamo anche coinvolto alcune comunità evangeliche del territorio, che ci hanno garantito la loro presenza. Mi piace ricordare come anche don Oreste Benzi disse: “Ho trovato un modo di far cessare l’aborto: andrò a pregare davanti agli ospedali”. E così fece».
 
«C’è un popolo che non ci sta, non si rassegna – aggiunge Andrea Silvestri, coordinatore dei contatti internazionali della Campagna -. Per cambiare le cose serve un popolo intero che dica che non ci sta e non vuole continuare ad essere complice coi suoi silenzi e a voltarsi dall’altra parte. 40 giorni per la vita è un’iniziativa cristiana, ma aperta a tutti; chiunque non accetta che ogni anno circa 600 bimbi a Modena vengano abortiti, venga a pregare con noi».
 
In passato ci sono state delle proteste rispetto alla preghiera di fronte al policlinico: «È possibile che anche in questa occasione ci siano delle contestazioni – dice Andrea Mazzi – ma noi ci impegniamo a mantenere un atteggiamento di misericordia verso tutti. Ci possono essere persone animate da intenzioni buone, ma non hanno compreso quanto è grande l’ingiustizia dell’aborto, nei confronti dei bambini e delle donne stesse. In tantissime situazioni non c’è la libertà di continuare la gravidanza, perché l’aborto a volte viene sentito come un obbligo sociale. Dalle testimonianze che raccogliamo dalle donne che ci contattano, possiamo affermare che anche quando la madre accoglie con gioia la notizia di una nuova gravidanza, spesso va ad abortire perché non trova sostegno, supporto, incoraggiamenti. Anzi, a volte riceve pressioni e minacce per abortire». 
 
Alcuni sono scettici sulle iniziative di preghiera davanti ai luoghi in cui si pratica l’aborto, adducendo la motivazione che questo ridurrebbe la libertà delle donne di andare ad abortire.
«Una vera libertà ci potrebbe essere qualora entrambe le possibilità, abortire e proseguire la gravidanza, fossero ugualmente percorribili – spiega Mazzi-. Vorremmo che la società si strutturasse per rendere concreta anche l’altra opzione. La preghiera serve proprio per richiamare la società sul fatto che non fa abbastanza per salvare le donne e i bambini. La libertà c’è quando si hanno delle informazioni complete e in questo momento storico nessuno informa le donne sulle ferite che lascia in loro un aborto». 
 
Per maggiori informazioni o per aderire direttamente alla Campagna, si può visitate il sito www.40daysforlife.com, oppure seguire l’account Instagram per seguire la Campagna.
Ci si può mettere in contatto anche con la mail (40daysforlife.modena@gmail.com) e con WhatsApp (353.4529402)

Exit mobile version