L’albero di Natale non è l’antidoto al Natale cristiano

San Bonifacio e l'albero di Natale

Last updated on Dicembre 17th, 2021 at 11:10 am

La bellezza della famiglia attraverso storie, apologhi, aneddoti e spunti che oggi «Nostradomus» raccoglie per seminare un domani migliore

Il monaco benedettino Wynfrith (680 ca.-754), nato nel regno del Wessex, fu un grande protagonista delle favolose missioni anglosassoni presso i popoli germanici in Frisia, Assia, Turingia, Baviera e Alemannia. Nel 722 fu nominato vescovo e legato pontificio da Papa san Gregorio II (669-731), ed è noto con il nome latinizzato di Bonifacio, santo e martire. Nel 723 (o nel 724), prese la decisione clamorosa di abbattere la quercia che svettava vicino al villaggio di Geismar, oggi sobborgo della città di Fritzlar in Assia, consacrata dai Catti, la popolazione germanica del luogo, al culto di Donar, il dio del tuono, quello che per gli scandinavi è Thor. Così facendo, sventò i sacrifici umani che i pagani stavano per consumare in quel luogo. Quando i pagani videro che il dio del tuono non reagiva all’ascia del santo, piegarono il ginocchio a Gesù. Dal tronco della quercia, già nota ai pagani come Donares Eih, Bonifacio ricavò il legname con cui fece costruire una cappella a Fritzlar, dedicandola a san Pietro. Dietro il moncone della quercia abbattuta spuntava un giovane abete, un sempreverde come la vita che non muore, e san Bonifacio volle fosse chiamato l’albero di Cristo bambino, istruendo il popolo a radunarsi attorno a esso, ma non nei boschi bensì nelle proprie dimore. Era tempo di Avvento, l’albero di Natale era nato.

Quando i missionari incontravano i popoli celtici e nordici che adoravano gli alberi sacri richiamandosi agli alberi cosmici (il frassino Yggdrasill, per esempio, presso i norreni), ne utilizzarono il simbolismo per annunciare la Croce redentrice. E come i pagani decoravano e accendevano luci sugli alberi (Lichterbaum) all’inizio dell’inverno, dove il buio è più intenso, per propiziare la rinascita del mondo con il ritorno del Sole al termine della notte, così la Chiesa ha visto la Trinità nella forma triangolare dell’abete sottolineando con esso che nel momento più oscuro la luce non è di là da venire, ma è già qui e ora con la nascita di Cristo, il vero sempreverde.

Exit mobile version