In Campidoglio, pochi giorni fa, è stato istituito formalmente l’Ufficio per i diritti LGBT+ di Roma Capitale. Promesso in campagna elettorale dal neo-sindaco Roberto Gualtieri e successivamente deliberato dalla Giunta, incardinato all’interno del dipartimento per le Pari opportunità dell’assessore Monica Lucarelli, la stessa che in marzo ha chiesto la rimozione dei cartelli contro l’aborto dell’Associazione Pro Vita & Famiglia, il nuovo ente sarà coordinato da Marilena Grassadonia.
La Grassadonia, che ha “sposato” in Spagna la propria compagna, che è stata presidente delle famiglie Arcobaleno e che è responsabile nazionale Diritti e libertà contro le discriminazioni per la Sinistra Italiana, ha evidentemente il curriculum giusto per ricoprire tale posizione.
Resta da capire esattamente quale sarà il compito del nuovo ufficio e se, in effetti, esso fosse davvero necessario, in una città in cui le urgenze e le emergenze, dai trasporti, ai rifiuti, alla sicurezza, paiono essere numerose.
Rispetto a tali questioni si dice perplesso Maurizio Politi, vice-coordinatore della Lega a Roma Capitale. «Se ogni discriminazione deve essere giustamente combattuta», afferma il consigliere, «ciò non giustifica invece l’ideologia spinta. Parlare oggi di emergenza anti “omofobia” nella Capitale è assolutamente ridicolo».
Di che cosa si tratterebbe, allora? «Temiamo si voglia realizzare un ufficio ad hoc per promuovere un vero e proprio indottrinamento dei giovani, dei bambini, a partire dal contesto scolastico, un po’ nello stile, a suo tempo, dell’ex sindaco Ignazio Marino». Si tratterebbe pertanto di sviluppare «iniziative per le scuole, al fine di slegare i dati sessuali dalla biologia per insegnare che, invece, tutto è fluido, tutto è in divenire. Una vera e propria follia», conclude Politi.
Analogamente perplesso Andrea De Priamo, capogruppo di Fratelli d’Italia nell’Assemblea capitolina. Cosa farà questo ufficio? «È una domanda cui non è facile rispondere per un consigliere dell’opposizione, non essendovi stato un approfondimento né rispetto alle competenze né rispetto ai costi. Era nel programma del sindaco Gualtieri e ora c’è, ovviamente sarà nostro compito verificare entrambi gli aspetti».
Per quanto riguarda l’opinione che De Priamo nutre rispetto all’Ufficio, «colpisce la solerzia con cui esso è stato implementato», afferma il consigliere, «considerato invece quanto le politiche per la famiglia, politiche di vera emergenza, a Roma siano invece trascurate». Rispetto all’eventuale necessità di istituire tale ufficio, anche in questo senso De Priamo si riserva di verificare. «È evidente che debba essere disapprovata qualsiasi forma di intolleranza o di lesione della dignità di chiunque», ha affermato, «mentre rispetto ai compiti e alla reale urgenza di creare un ufficio apposito, svolgeremo il compito dell’opposizione e verificheremo nel tempo tali questioni».