Il sermone dell’Arcivescovo Viganò evidenzia il male dell’aborto e il suo legame con il satanismo

Ha anche parlato contro l'eutanasia, la pedofilia e la mutilazione genitale attraverso trattamenti di transizione.

L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò ha tenuto un potente sermone l’11 settembre 2023, evidenziando il grave male dell’aborto e il suo legame con il satanismo. Ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che in alcune nazioni le persone possono essere imprigionate per aver pregato pacificamente fuori dalle cliniche abortive, mentre l’atto di uccidere bambini non nati innocenti rimane impunito.

L’Arcivescovo ha sottolineato l’ipocrisia della società, dove viene tollerata la discriminazione nei confronti di coloro che sostengono la vita dei bambini non nati, mentre l’uccisione di questi esseri innocenti viene protetta con il pretesto della “salute riproduttiva” e dell'”interruzione di gravidanza”. Ha anche denunciato la mutilazione degli individui attraverso trattamenti di transizione di genere e la spinta all’eutanasia.

Viganò ha richiamato l’attenzione sul fatto che coloro che sostengono l’aborto e l’uccisione di persone vulnerabili spesso si oppongono alla pena di morte, evidenziando l’incoerenza della loro posizione. Ha sottolineato che l’élite globale, che sostiene la morte degli altri, si sforza di prolungare la propria vita con vari mezzi, cercando la vita eterna attraverso il transumanesimo.

L’Arcivescovo ha lamentato l’apostasia delle nostre nazioni dalla fede cristiana e lo sradicamento del rispetto per la vita. Ha sottolineato che è grazie alla fede in Cristo che le società hanno rifiutato la pratica del sacrificio infantile e hanno abbracciato la dignità di ogni vita umana. Ha ricordato ai fedeli il ruolo della Beata Vergine Maria come modello di maternità e l’importanza di preservare il legame divino che permette l’incarnazione di Gesù Cristo.

Viganò ha denunciato l’aborto come un atto di culto a Satana e un sacrificio umano offerto ai demoni. Ha denunciato la distruzione di croci e simboli religiosi, mentre iniziano a comparire immagini raccapriccianti di Baphomet, un simbolo associato al satanismo. Ha evidenziato le profonde conseguenze spirituali dell’aborto, come negare al bambino l’opportunità del battesimo e privarlo della visione beatifica. Ha anche condannato la colpa e la dannazione eterna che attendono coloro che partecipano a questo grave peccato, in particolare le madri che acconsentono all’uccisione dei propri figli.

L’Arcivescovo ha continuato a denunciare la cabala globalista e il suo coinvolgimento nella pedofilia e in altri crimini orrendi. Ha invitato i cattolici a rifiutare le leggi che permettono l’aborto e ha sottolineato l’importanza di sostenere la legge divina e naturale, che ci ordina di non uccidere. Ha criticato i politici che si dichiarano cattolici ma che sostengono leggi inique, affermando che vietare l’aborto dovrebbe essere l’obiettivo principale di qualsiasi governante che si oppone al Nuovo Ordine Mondiale e lotta per i valori di Cristo.

L’Arcivescovo Viganò ha concluso il suo sermone esortando i cattolici a rifiutare l’aborto e a privare così l’avversario, Satana, del suo trionfo. Ha sottolineato il potenziale di milioni di anime che possono amare, realizzare grandi cose e diventare sante se viene loro permesso di vivere. Ha invitato i fedeli a lottare per la protezione dei bambini non nati e a farne un impegno imperativo come seguaci di Cristo.

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