Il relatore sulla libertà di espressione invita i governi e le aziende a censurare le opinioni conservatrici

La presidente di Avvocati Cristiani, Polonia Castellanos, assicura che "il rapporto di Kahn è un altro esempio di come le lobby pro-aborto e gender facciano pressione per porre fine a discorsi che sono contrari ai loro interessi. Non possiamo dimenticare che questo è un business".

La Fondazione Avvocati Cristiani Spagnoli denuncia Irene Kahn, Relatrice per la Libertà di Opinione e di Espressione, all’Ufficio dei Servizi di Supervisione Interna delle Nazioni Unite.

Ritiene che Kahn abbia violato gli standard di condotta del Servizio Civile Internazionale, adottati dall’ONU lo scorso luglio, pubblicando il rapporto “Promozione e protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione”.

In questo articolo, Kahn invita i governi e le società di gestione dei social media a imporre limiti a coloro che esprimono opinioni più tradizionali su matrimonio, aborto, sessualità e identità di genere.

Avvocati Cristian ritiene che “la Khan sta sostenendo la limitazione del diritto alla libertà di espressione, che in virtù della sua posizione è chiamata a difendere. È quindi assolutamente paradossale che sia proprio il Relatore speciale dell’ONU sulla libertà di opinione e di espressione a pubblicare un simile rapporto”.

Ricorda anche che “la Khan è stata rimossa come segretario generale di Amnesty International nel 2008. È stato sotto la sua guida che Amnesty ha causato uno scandalo tra alcuni donatori, aderendo alla causa pro-aborto”.

La presidente di Avvocati Cristiani, Polonia Castellanos, afferma che “il rapporto di Kahn è un altro esempio di come le lobby pro-aborto e gender stiano facendo pressione per porre fine a discorsi che sono contrari ai loro interessi“.
Non possiamo dimenticare che si tratta di un’attività che vale centinaia di milioni di euro ogni anno.

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