La prova del nesso ancora non c’è, ma gli indizi e le “strane coincidenze” abbondano. Al crescendo di messaggi gay-friendly nei film di animazione della Disney, tutti rivolti per lo più a un pubblico di minori, senza né censure né limiti di età, scorrono parallelamente vicende giudiziarie oscure e inquietanti.
L’ultimo episodio risale al mese scorso, quando, nel corso del maxi–blitz «March Sadness 2», durato sei giorni, in Florida le forze dell’ordine hanno arrestato persone, per ragioni a vario titolo legate allo sfruttamento della prostituzione, all’abuso sui minori e al traffico di esseri umani. Tra le persone finite in manette figurano quattro impiegati della Disney.
Lo sceriffo della Polk County, Grady Judd, che ha coordinato l’operazione poliziesca, ha fatto i nomi di tutti gli arrestati. Xavier Jackson, 27 anni, ha lavorato come bagnino al Polynesian Resort della Disney. Judd ha detto che Jackson ha inviato foto e messaggi inappropriati di se stesso a un detective sotto copertura che fingeva di essere una ragazza di 14 anni. Gli vengono contestati tre capi di imputazione per trasmissione di materiale dannoso a un minore e comunicazione illecita. Judd ha definito gli arrestati «persone pericolose», nonché «criminali malvagi, devianti» e «teppisti».
Gli altri tre, che avrebbero tentato di adescare una prostituta, sono stati identificati da Judd così: Wilkason Fidele, 24 anni, che ha lavorato per quattro anni al Cosmic Restaurant al Walt Disney World’s Tomorrowland; Shubham Malave, 27 anni, che ha ottenuto la cittadinanza indiana e ha lavorato come sviluppatore di software per la Disney; Ralph Leese, 45 anni, che ha lavorato quasi quattro anni per la Disney.
In una dichiarazione rilasciata alla CBS News, la Disney ha confermato che Leese, Fidele e Jackson sono stati messi in congedo non retribuito, aggiungendo che Malave non era più dipendente dell’azienda.
La scorsa estate altri due (tre?) dipendenti in manette
La scorsa estate, in un’operazione analoga, anch’essa condotta dallo sceriffo Judd, a finire in manette erano state diciassette persone, tra cui almeno due impiegati della Disne, i custodi Johathan McGrew, 34 anni, e la sua compagna Savannah Lawrence, 29. Un terzo arrestato, il 26enne Javier Aquino, aveva detto di essere impiegato come bagnino per la Disney Animal Kingdom Lodge, ma la Disney aveva smentito questa affermazione, senza fornire dettagli ulteriori.
La maggior parte dei sospetti di questo gruppo è accusato di avere tentato di adescare presunti ragazzi di 13 e 14 anni che, in realtà, erano agenti sotto copertura. Una volta recatisi sul luogo dell’appuntamento erano stati smascherati e arrestati.
Secondo quanto riferito dallo sceriffo Judd, Javier Aquino si era recato all’appuntamento con quella che pensava fosse una ragazza di 14 anni, alla quale aveva richiesto foto nude, dopo aver inviato alcuni video osceni di sé. L’uomo «si vantava delle proprie abilità», aveva detto lo sceriffo, e avrebbe lasciato la sua compagna, allora incinta di sette mesi, per questa “nuova avventura”.
Quanto a McGrew e alla Lawrence, la loro intenzione era quella di avere un rapporto a tre con una minorenne: anche questa coppia aveva inviato un video dei propri rapporti sessuale alla presunta ragazza, che però in realtà era – anche lei – un agente sotto copertura.
«Boicottiamo la Disney!»
Le vicende in cui è stata coinvolta la Disney hanno avuto scarsissima eco mediatica, suscitando sdegno ridotto ai minimi termini. Tra le poche eccezioni, la giovane opinionista televisiva, Candace Owens, una delle poche personalità afroamericane di orientamento conservatore.
La Owens non ha soltanto appoggiato il disegno di legge Don’t Say Gay, recentemente firmato dal governatore della Florida, Ron Desantis, ma ha anche proposto il boicottaggio per la Disney che si oppone alla nuova legge, lanciando l’hashtag #BoycottDisney.
La compagnia della Owens, gestita dal noto opinionista Ben Shapiro, ha annunciato che investirà 100 milioni di dollari in contenuti edificanti per bambini onde creare un’alternativa all’agenda woke della Disney.