In un bizzarro attacco alle amate tradizioni natalizie, i musei di Brighton e Hove hanno pubblicato una guida finanziata dai contribuenti che promuove la “decolonizzazione” di Babbo Natale, definendo l’iconica figura come “troppo bianca”, “troppo maschile” e “troppo incline al giudizio”. L’autrice del post sul blog, Simone LaCorbinière, responsabile congiunta del cambiamento culturale, critica il ruolo di Babbo Natale nel giudicare il comportamento dei bambini attraverso la sua lista di “buoni e cattivi”, affermando che autorizza un “colonizzatore” a supervisionare le comunità globali.
Questa iniziativa woke, che emerge poco prima di Natale, cerca di riscrivere il folklore per allinearlo a ideologie progressiste che minano il patrimonio culturale occidentale. La guida propone cambiamenti radicali, come la collaborazione paritaria di Babbo Natale con gli elfi su una linea di produzione di regali e l’elevazione di una “Signora Natale” per sfidare il patriarcato percepito intrecciato con il colonialismo.
L’indignazione è cresciuta per l’uso da parte del museo di 900.000 sterline di finanziamenti pubblici per contenuti così divisivi, con il deputato conservatore Sir Alec Shelbrooke che l’ha definito il “peggior uso possibile dei fondi dei contribuenti” che semina infelicità durante una stagione di allegria. Ha sottolineato come questi “woke benpensanti” diano priorità alle agende ideologiche rispetto alla genuina conservazione culturale.
Questo episodio esemplifica l’invadenza dell’attivismo di sinistra nelle tradizioni quotidiane, scatenando una diffusa condanna per il tentativo di sanificare la storia e imporre quote di diversità sul folklore.













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