Settimana 5: offensiva globale LGBT+

I temi dominanti della settimana trascorsa

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Last updated on Febbraio 24th, 2021 at 12:28 pm

L’offensiva Biden

Le misure di politica estera, adottate dal presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, il 4 febbraio per promuovere ovunque l’ideologia LGBT+,  aprono (dopo l’abolizione della cosiddetta «Gag Global Rule») scenari devastanti in vista di una vera e propria campagna mondiale di colonizzazione ideologica che non ha precedenti.

L’azione della diplomazia statunitense implicherà tra l’altro la creazione di coalizioni di Stati che «combattano le discriminazioni e promuovano ideologia e “non discriminazione” LGBT+».

Diritti trans in Spagna

In Spagna, governata da un esecutivo socialista, si sono levate feroci le critiche alla proposta di legge sui “diritti transessuali” presentata dai populisti marxisti di Podemos che prevede, tra l’altro, che gli adolescenti autocertifichino (senza né consulto medico, né parere dei genitori, che, se la proposta verrà approvata, non potranno opporsi) il genere sessuale a cui hanno scelto di appartenere senza esserlo.

Il baratro australiano

In Australia, dopo la sentenza della Suprema Corte del Queensland che di fatto usurpa i diritti dei genitori e crea un precedente grave togliendo alle famiglie la libertà di educazione a vantaggio del potere dello Stato, nello Stato di Victoria è stato approvato il bando totale alle «terapie riparative» e, al contempo, ne è stata vietata la pubblicità diretta o indiretta. La notizia ha fatto esplodere la protesta dei leader religiosi e dei vescovi cattolici, che a gran voce denunciano l’oltraggiosa limitazione della libertà religiosa.

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Anche in Albione

Nel Regno Unito, a seguito di scandali e denunce, è stato completamente esautorato il Consiglio di amministrazione della clinica Tavistock, una “vecchia conoscenza”. Nella clinica si praticavano infatti illegalmente terapie finalizzate al cambiamento di sesso di bimbi e giovinetti.

Quasi contemporaneamente l’Office for Standards in Education, Children’s Services and Skills (Ofsted), l’ente governativo che vigila sugli insegnamenti scolastici, ha ribadito essere obbligatoria in tutte le scuole di ogni ordine e grado la promozione del transgenderismo in nome della «non-discriminazione, della piena integrazione e del miglior interesse dei minori» e ovviamente delle persone LGBT+. Peccato che così la biologia, il buon senso e persino i diritti umani di genitori e quelli di credo delle Chiese vengano calpestati impunemente.

La riscossa

Non mancano però le reazioni. Per esempio in Galles, dove i genitori stanno promuovendo azioni contro l’educazione obbligatoria LGBT+ nelle scuole, e negli Stati Uniti, dove le associazioni sportive femminili hanno fermamente protestato contro le misure adottate della nuova Amministrazione per consentire agli atleti maschi che si dichiarino trans di partecipare alle competizioni scolastiche femminili. Durante l’audizione per la conferma del ministro dell’Educazione nominato da Biden, riferendosi a questi eccessi il senatore Repubblicano Rand Paul si è apertamente chiesto «da che mondo vengano» queste assurdità.

E la bestemmia

E che siano sul serio cose di un altro mondo lo dimostra anche il recentissimo documentario Wonderfully Made ‒ a cui ha collaborato anche il padre gesuita notoriamente pro-LGBT+ James Martin) che dipinge un “Gesù LGBT+” per promuovere l’approvazione del matrimonio sacramentale cattolico anche per le persone omosessuali.

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