In una mossa che contraddice gli insegnamenti della Chiesa cattolica, 30 Democratici della Camera degli Stati Uniti hanno affermato che la loro fede cattolica li obbliga a sostenere l’aborto. Guidati dalla Rappresentante degli Stati Uniti Rosa DeLauro e dall’ex Presidente della Camera Nancy Pelosi, questi legislatori hanno condannato la decisione salvavita della Corte Suprema nella causa Dobbs contro Jackson, affermando che la loro fede cattolica sostiene il diritto della donna di accedere all’aborto.
Si sono descritti come devoti cattolici che credono nella dignità di ogni essere umano e nella protezione dei più vulnerabili. Tuttavia, rifiutano le leggi pro-vita che mirano a proteggere la vita dei bambini non ancora nati. Sostengono che tali leggi danneggiano in modo sproporzionato le comunità emarginate e violano i principi di giustizia sociale e libertà religiosa.
Contrariamente alle loro affermazioni, è stato dimostrato che le leggi pro-vita salvano le vite. I ricercatori stimano che circa 25.000 bambini non nati siano stati risparmiati dall’aborto dopo la decisione Dobbs . I sostenitori del pro-life assicurano anche che le madri incinte siano protette dalla legge.
Al contrario, Pelosi e la maggior parte dei Democratici al Congresso sostengono la legislazione che legalizzerebbe l’aborto per qualsiasi motivo fino alla nascita e costringerebbe i contribuenti a finanziare queste procedure. Sostengono che permettere agli individui di prendere le proprie decisioni sul corpo, sulla famiglia e sul futuro è in linea con le loro convinzioni di cattolici. Tuttavia, gli insegnamenti della Chiesa cattolica sono chiari: l’aborto è considerato un male, in quanto distrugge la vita umana.
Mentre i cattolici di tutto il mondo sono attivi nel movimento pro-vita, parlando a favore della santità della vita e sostenendo politiche che proteggono i bambini non nati, alcuni politici cattolici hanno cercato di giustificare le loro opinioni pro-aborto distorcendo gli insegnamenti della loro fede. Pelosi, in particolare, ha affrontato le critiche dell’Arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone, che recentemente le ha negato la comunione nel tentativo di farle capire la gravità delle sue azioni.
La posizione dei vescovi cattolici statunitensi sul rifiuto della comunione ai politici favorevoli all’aborto rimane divisa, con alcuni che accolgono e offrono la comunione a coloro che sostengono i diritti dell’aborto senza richiedere loro di pentirsi. Questo tema divisivo continua a suscitare dibattiti all’interno della Chiesa cattolica.