Last updated on Novembre 22nd, 2021 at 11:03 am
Non siamo più oramai disposti, più che non abituati, a ringraziare per alcunché, perché farlo ci pare cheap, parvenu e démodé. Ma la dizione scientifica trinomiale della nostra specie dovrebbe ben essere Homo sapiens gratia-agens. Perché l’uomo non si fa da sé non si dà da sé, trova e raccoglie, e, anche quando inventa, in realtà scopre, come spiega l’etimo latino di invenio.
La festa nazionale per eccellenza degli Stati Uniti d’America è il Thanksgiving, il Giorno del ringraziamento.
Nel 1620 il brigantino Mayflower approdò nella Baia del Massachusetts, sbarcandovi l’avanguardia dei pellegrini puritani. In Inghilterra i puritani erano l’avanguardia della rivoluzione religiosa, sociale e politica. Erano i progressisti. Ma, una volta sbarcati nel mondo nuovo, dovettero fare i conti con la realtà, come racconta bene lo storico statunitense delle idee Russell Kirk (1918-1994), anche sulla scorta degli studi dello storico, pure statunitense, Perry Miller (1905-1963). Si fecero, insomma, alquanto conservatori.
Gli era che un ambiente diverso, talora ostile, condizioni impreviste, umanità sconosciute, ma soprattutto la mancanza di quella plurisecolare civiltà europea, di cui volevano lasciarsi alle spalle le magagne ma alla fine anche virtù e bellezze e protezioni, aveva rimesso quegli uomini, l’Homo sapiens sapiens, a nudo. Si rimboccarono così le maniche.
La traversata dell’Atlantico era stata perigliosa, le malattie imperversavano, la morte aleggiava attorno e il Generale Inverno non concedeva tregua. Coltivare per avere di che sfamarsi era durissimo, oltre soccombente alla rigidità del clima. Così, quando l’anno dopo ottennero le prime timide messi, levarono gli occhi e le mani giunte al Cielo per ringraziarne Dio.
Gli Stati Uniti nascono in questo modo, e infatti il vero significato di “mondo nuovo” è “di nuovo quel mondo”: il vecchio mondo deprecato, che invece è un tesoro da custodire e una eredità da tramandare, un bene da imitare e da trapiantare affinché porti frutto.
Dire grazie, delle cose belle e di quelle brutte: quando re-impareremo a farlo, a cominciare dalle nostre case, avremo cominciato a restaurare la nostra civiltà. E proclameremo il Giorno del ringraziamento festa nazionale in ogni Paese.