Ha pagato una multa per aver pregato in silenzio

Nel Regno Unito pregare in pubblico è un problema e si rischiano multe e persino il carcere. Dove è finita la libertà religiosa? Assurdo che il paese del cantore della libertà J. Stuart Mill sia oggi il paese in cui in pubblico sia rischioso pregare

Adam Smith-Carolla, Foto: ADF UK.

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Eppure, le autorità locali hanno multato un padre e veterano militare per aver “pregato per [suo] figlio, che è deceduto” vicino a una clinica per aborti a Ophir Road, Bournemouth, nel sud dell’Inghilterra. Adam Smith-Connor era fermo e in silenzio sulla strada pubblica per alcuni minuti prima di essere avvicinato da agenti della polizia locale. L’uomo dava le spalle alla clinica per rispettare la privacy del personale e dei frequentatori della struttura abortiva. Il filmato mostra gli agenti che gli chiedono cosa stia facendo e Smith-Connor risponde che stava “pregando per mio figlio, che è deceduto”.

Dal 13 ottobre 2022 è stata istituita una zona di censura o “zona cuscinetto”. La zona è stata implementata dalle autorità locali attraverso un Ordine di Protezione degli Spazi Pubblici (PSPO) che criminalizza il compimento di “un atto” o anche “un tentativo di atto” di “approvazione/disapprovazione, rispetto a questioni relative ai servizi di aborto, con qualsiasi mezzo. Ciò include, ma non si limita a mezzi grafici, verbali o scritti, preghiere o consulenze” all’interno dell’area circostante una struttura abortiva. Il PSPO proibisce inoltre gli atti religiosi, tra cui la lettura delle scritture (qui il testo completo).

A Smith-Connor è stata comminata solo una multa perché egli ha ammesso di aver “pregato per suo figlio, che è deceduto”. Nessuno dovrebbe essere criminalizzato per ciò in cui crede, soprattutto quando esprime tale convinzione in silenzio, nella privacy della propria mente. Adam Smith-Connor pregava perché 22 anni fa aveva accompagnato la sua ex ragazza in una struttura abortiva e ha pagato per farla abortire. Perciò da tempo egli prega Dio per suo figlio Jacob, per altri bambini che hanno perso la vita a causa dell’aborto, per le loro famiglie in lutto e per il personale delle cliniche abortive. Assurdo? Si, ma pare che non ci sia limite al peggio.

Infatti è già il secondo caso in poche settimane in cui si criminalizza la preghiera silenziosa in pubblico. Il mese scorso nel caso di Isabel Vaughan-Spruce, che è ora sotto processo, era diventato virale il video dell’arresto di Isabel Vaughan-Spruce dopo che aveva detto che “forse stava pregando in silenzio” in un PSPO (zona vietata nei pressi di una clinica abortiva). Il prossimo 2 febbraio Isabel sarà processata davanti alla Corte dei magistrati di Birmingham per aver violato il PSPO locale pregando silenziosamente nella sua mente.

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