Green Pass: un referendum abrogativo

Intervista al prof. Luca Marini, uno dei promotori dell'iniziativa

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Last updated on Settembre 29th, 2021 at 08:44 am

Mentre il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, afferma che «i cittadini hanno preso coscienza dell’importanza» del Green Pass, nella società civile fermenta e cresce il dissenso. Lo dimostrano diverse iniziative: ultima in ordine di tempo è la raccolta di firme per un referendum abrogativo delle disposizioni legislative in materia di Green Pass. Quattro i quesiti referendari riguardanti altrettanti decreti legge. Per i promotori dell’iniziativa, come si legge sul sito «Referendum No Green Pass», il “certificato verde” è un «palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico».

L’obiettivo è raggiungere 500mila adesioni entro la fine di ottobre. Oltre alle firme su carta ai banchetti e nei punti raccolta, i promotori puntano sulle adesioni per via digitale. A due giorni dall’avvio dell’iniziativa, «iFamNews» ne parla con il prof. Luca Marini, del Comitato organizzativo della petizione, docente di Diritto internazionale nell’Università «La Sapienza» di Roma e già vice-presidente del Comitato nazionale per la bioetica della presidenza del Consiglio dei ministri.

Prof. Marini, ritenete soddisfacente la risposta dei cittadini in queste prime ore di raccolta firme?
Direi proprio di sì. E questo nonostante talune critiche fuorvianti e strumentali diffuse tramite i social secondo una regia ben orchestrata. A fronte di soggetti che si nascondono dietro l’anonimato, ci sono anche soggetti che fino a poco tempo fa erano contrari al Green Pass e che, nel giro di una notte, sono diventati i più strenui avversari del referendum, sulla base di argomentazioni macchinose e giuridicamente infondate. Ma abbiamo anche il caso di soggetti che stanno organizzando, per finalità sconosciute, raccolte di firme per fantomatici referendum, non avendo depositato, a quanto mi risulta, la relativa richiesta di attivazione presso la Corte di cassazione. Per quanto ci riguarda, comunque, la macchina referendaria marcia ora a pieno regime, e siamo soltanto al secondo giorno di raccolta delle firme fisiche.

Anche in altri Paesi europei vige un uso così estensivo del Green Pass?
La situazione è molto diversificata e ho l’impressione che i Paesi più favorevoli al Green Pass siano tutto sommato quelli più sensibili alle lusinghe del liberismo globalista. Sarà un caso?

Ravvede anche altre ragioni dietro a questa “via italiana” tanto estesa del Green Pass?
Le ravvedo nel fatto che il nostro Paese, tradizionalmente diviso, manca di una forte senso identitario ed è per questo più vulnerabile ad aggressioni di tipo culturale. Prenda la Francia: quando si libererà dall’establishment attuale si riapproprierà della propria forza identitaria e respingerà con forza l’attuale approccio al Green Pass, che si colloca agli antipodi della sua tradizione di libertà e di uguaglianza.

Se la vostra iniziativa referendaria andasse a buon fine, si andrebbe alle urne non prima dell’aprile 2022. Tuttavia lo stato d’emergenza termina il 31 dicembre 2021. Non crede che il Green Pass cesserà nel momento in cui sarà finita l’emergenza sanitaria?
Guardi, che il Green Pass sopravviverà all’attuale fase di emergenza lo ha già lasciato intendere il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri, secondo il quale è probabile, come riferisce l’agenzia Ansa, che il Green Pass debba essere esteso oltre il 31 dicembre, almeno per gli operatori sanitari.

Quasi l’80% degli italiani si è sottoposto al ciclo completo di vaccino anti-Covid. Questo significa che oltre la metà dei vaccinati dovrebbe essere contraria al Green Pass per sperare nell’esito positivo del referendum. Lo ritiene un obiettivo verosimile?
Io non metterei la questione in questi termini. Direi che molti italiani, indipendentemente dal fatto che siano o meno vaccinati, ritengono che il Green Pass sia un odioso strumento di discriminazione sociale. E quindi potrebbero firmare per indire il referendum e nel caso votare per l’abrogazione del Green Pass. Questo è un elemento importante, che i media tendono sistematicamente a oscurare. Lei saprebbe dirmi perché?

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