Gli Stati generali del turismo LGBT+

Svolti settimana scorsa a Milano, in previsione di un grande evento che si terrà in autunno

Palazzo Marino

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Milano ospiterà, dal 26 al 28 ottobre, il più importante evento mondiale sul turismo LGBT+. Si svolgerà infatti «IGLTA Milano 2022», edizione numero 38 della rassegna mondiale dell’International LGBTQ+ Travel Association (IGLTA), promossa dall’Associazione Italiana Turismo LGBTQ+ (AITGL), in collaborazione con l’Agenzia nazionale del Turismo (ENIT), il Comune di Milano, il Consolato degli Stati Uniti d’America e la European Travel Commission.

Nel frattempo pochi giorni fa, venerdì 8 aprile, ugualmente a Milano, negli spazi del Teatro Elfo Puccini si sono tenuti gli Stati generali del turismo LGBT in preparazione dell’evento di ottobre, «[…] organizzati da AITGL sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, Federturismo Confindustria, Comune di Milano e IGLTA».

La giornata tematica aveva il fine di fornire «[…] una fotografia di settore e porre l’attenzione sul valore di questo mercato in Europa, sulle normative che lo riguardano, sulla sostenibilità sociale ed economica».

Il turismo LGBT+ vanta del resto un fatturato di tutto rispetto nel vecchio continente, che si è attestato nel 2021 a «[…] 43 miliardi di dollari: in calo rispetto ai 75 miliardi del 2019, ma meno di altri segmenti turistici nel periodo della pandemia». Alessandra Priante, direttrice della Commissione regionale europea della United Nations World Tourism Organization (UNWTO), ha dichiarato che «all’UNWTO siamo lieti di constatare che le comunità, in diverse regioni del mondo, sono sempre più accoglienti nei confronti dei viaggiatori di ogni provenienza e identità sessuale». Ha poi aggiunto che «i viaggiatori che si identificano come LGBTQ+ rappresentano il 7-10% dell’industria globale dei viaggi, viaggiano con maggiore frequenza e tendono anche a spendere di più durante il viaggio. È un mercato promettente che può aiutare ad aumentare la competitività delle destinazioni, specialmente in Europa».

Se questi dati spiegano l’interesse pragmatico ed economico della città nei confronti dei turisti LGBT+, meno chiaro è quello che essi possano avere nei confronti di un comparto che li considera con tutta evidenza come “polli da spennare”. E colpisce come queste persone, che lamentano spesso discriminazione e scarsa inclusività nei propri confronti, apprezzino un turismo confezionato su misura, “diverso”, che li “autoghettizza” in una bolla speciale.

Il sindaco Giuseppe Sala, aprendo venerdì scorso gli Stati generali, ha ricordato che quest’anno ricorre il trentesimo anniversario delle “nozze” simboliche fra due uomini, celebrate nella milanesissima e centralissima piazza della Scala il 27 giugno 1992, e ha eletto Milano a «capitale dei diritti e della comunità LGBT». Per parte propria Martina Riva, assessore allo Sport, al Turismo e alle Politiche giovanili del capoluogo lombardo, ha annunciato che «il Comune promuoverà eventi in tutta la città per far vivere l’evento anche fuori dagli spazi della Convention, pensata solo come incontro “business to business” per addetti ai lavori».

Resta ad «iFamNews», per il momento, un’altra curiosità, quella cioè di conoscere cosa pensa, degli Stati generali appena svolti e dell’evento “in grande” previsto per ottobre, il resto della politica meneghina.

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