Gli sloveni respingono la legge sull’eutanasia tramite referendum

Gli sloveni hanno votato il 23 novembre 2025 per bloccare la legge sull’aiuto al suicidio del paese, con il 53% a favore della sospensione e il 47% contrario. Il referendum, promosso dal gruppo conservatore Voce per i bambini e la famiglia, sostenuto dalla Chiesa cattolica, ha superato la soglia di affluenza e impone un blocco minimo di un anno alla legislazione.

La legge, approvata a luglio dal parlamento di centro-sinistra, avrebbe consentito agli adulti con malattie terminali di richiedere farmaci letali. Gli attivisti pro-life, guidati dall’attivista Ales Primc, hanno celebrato il risultato come una vittoria per la dignità umana e la “cultura della vita”, fermando l’uccisione sancita dallo stato. Il risultato è una grave sconfitta per il governo del Primo Ministro Robert Golob e impedisce alla Slovenia di unirsi al piccolo gruppo di nazioni europee che consentono l’aiuto al suicidio.

Il Parlamento non può rivisitare la questione prima della fine del 2026, rafforzando l’influenza conservatrice e cattolica nel paese, tradizionalmente religioso. Il blocco guidato dai cittadini segna una rara inversione di tendenza nella legalizzazione dell’eutanasia in Europa e incoraggia gli oppositori che mettono in guardia da una china pericolosa verso un’uccisione più ampia dei vulnerabili.

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