Gli organizzatori della competizione La Donna più Forte del Mondo, tenutasi al Campionato Mondiale Official Strongman Games ad Arlington, Texas, hanno revocato il titolo alla vincitrice Jammie Booker dopo aver scoperto che l’atleta è un maschio biologico che si identifica come femmina. La decisione è arrivata martedì, a seguito della prestazione dominante di Booker nel fine settimana, che le aveva inizialmente assicurato la vittoria nella categoria Open femminile.
Secondo quanto riportato, il regolamento della competizione richiede rigorosamente agli atleti di gareggiare in base al sesso biologico registrato alla nascita, un dettaglio di cui gli organizzatori hanno dichiarato di non essere a conoscenza prima dell’evento. In una dichiarazione pubblicata sui social media, i funzionari di Official Strongman hanno espresso rammarico per la svista, sottolineando di aver avviato un’indagine urgente immediatamente dopo essere stati informati dello status biologico di Booker. “Se ne fossimo stati a conoscenza, o se ciò fosse stato dichiarato in qualsiasi momento prima o durante la competizione, a questo atleta non sarebbe stato permesso di gareggiare nella categoria Open femminile”, ha dichiarato l’organizzazione.
Hanno sottolineato che la violazione ha minato l’integrità dell’evento, portando a un’azione rapida per correggere i risultati. A seguito di ciò, l’atleta britannica Andrea Thompson, che si era classificata seconda, è stata elevata a vincitrice ufficiale. La frustrazione di Thompson era evidente durante la cerimonia del podio, dove è stata filmata mentre si allontanava furiosamente e, secondo quanto riferito, definiva la vittoria di Booker “una stronzata”.
La sua reazione ha evidenziato l’immediata tensione tra le concorrenti, sottolineando la crescente frustrazione per l’influenza dell’ideologia transgender nello sport femminile. Official Strongman ha ribadito il suo impegno per l’inclusività, accogliendo atleti indipendentemente dalle caratteristiche personali pur insistendo sulla categorizzazione basata sul sesso biologico per garantire l’equità. “Siamo chiari: i concorrenti possono gareggiare solo nella categoria corrispondente al sesso biologico registrato alla nascita”, ha affermato la dichiarazione. L’organizzazione ha sottolineato la sua responsabilità di mantenere condizioni di parità nelle divisioni maschili e femminili.
