La Fondazione degli Avvocati Cristiani spagnoli ha presentato una denuncia alla Commissione europea contro la Corte costituzionale spagnola e tre dei suoi giudici: Cándido Conde-Pumpido, Inmaculada Montalbán e Juan Carlos Campo.
Ritiene che tutti e tre dovrebbero astenersi dal dibattito sulla legge sull’aborto perché sono stati coinvolti direttamente o indirettamente nella stesura della legge.
L’organizzazione degli avvocati denuncia la mancata astensione di questi giudici come una violazione dell’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (2000/C 364/01). Ritiene che violi il diritto a una tutela giudiziaria effettiva e il diritto a un giudice imparziale.
Secondo gli Avvocati Cristiani, si tratta di un chiaro caso di parzialità da parte dei magistrati, che hanno già ascoltato il caso davanti a loro e su cui hanno già espresso il loro parere.
La Fondazione degli avvocati chiede alla Commissione europea di avviare una procedura formale di infrazione contro la Spagna. Esorta l’istituzione dell’UE a richiedere informazioni alla Corte costituzionale in merito alla sua composizione e a deferire la questione alla Corte di giustizia dell’UE per chiarimenti.
Il portavoce degli Avvocati Cristiani, José María Fernández, afferma che “questi eventi evidenziano la mancanza di indipendenza della magistratura in Spagna e la magistratura europea deve pronunciarsi su questa situazione”.
L’organizzazione degli avvocati presenta anche una relazione legale sulla bozza di sentenza sull’aborto recentemente trapelata.
Secondo il rapporto, “se questo progetto dovesse andare avanti, rappresenterebbe un cambiamento irreversibile rispetto alla precedente sentenza della Corte Costituzionale, poiché non protegge più la vita del nascituro come diritto legale”. Inoltre, confermerebbe che “in questi 13 anni le donne non hanno ricevuto informazioni veritiere e sufficienti sull’aborto, come ha già affermato la Corte Suprema”.
Il rapporto osserva inoltre che “il progetto di sentenza confermerebbe che centinaia di lavoratori hanno visto violato il loro diritto all’obiezione di coscienza in tutto questo tempo”. E denuncia che “il testo non approfondisce questioni importanti come l’aborto per disabilità, che va contro la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, o il consenso nel caso dei minori”.
https://drive.google.com/file/d/1hF38dA2p98R5wB6HdiaHFxpQDFtOcG7L/view?usp=drivesdk
Denuncia alla Commissione europea: