Giovanardi: «Bonaccini, l’utero in affitto è reato!»

Irrompe il caso di Sergio Lo Giudice, cui il Tribunale dei minori di Bologna permette la maternità surrogata

Carlo Giovanardi

Last updated on Febbraio 17th, 2020 at 04:18 am

Nelle ultime battute di una campagna elettorale, quella per le elezioni in Emilia-Romagna, che vede protagonisti i temi della vita interviene con forza l’ex ministro Carlo Giovanardi.

«La Corte di Cassazione ha ribadito che in Italia l’utero in affitto è un reato in Italia», dice Carlo Giovanardi ad “IFamNew”. «Ebbene, l’ex senatore Sergio Lo Giudice, ex presidente nazionale dell’Arcigay e oggi responsabile per i diritti civili del Partito Democratico (PD), si vanta di poter essere ufficialmente, in base a una sentenza del Tribunale dei minori di Bologna, il padre, assieme al compagno, di due figli ottenuti all’estero con la pratica della maternità surrogata. In Italia la pratica del “cosiddetto utero in affitto” è un reato, penalmente perseguibile: chi vi ricorre compie un delitto. In dicembre la Corte di Cassazione a sezioni riunite ha ribadito come illecita questa pratica e ha dichiarato l’impossibilità di trascrivere in Italia, come figli di una coppia gay, i bambini nati all’estero mediante il suo utilizzo: una pratica aberrante che la legge sulle unioni civili ha peraltro esplicitamente escluso, depennando la step child adoption».

Con questa sentenza, prosegue Giovanardi, «il Tribunale dei Minori di Bologna ha scavalcato la Costituzione, la legge in vigore e la sentenza della Cassazione, trasformando una “formazione sociale” (articolo 1 della legge sulle unioni civili) in famiglia, usando strumentalmente l’istituto dell’adozione in casi particolari e dando vita a una sorta di legalizzazione per via surrettizia di una pratica aberrante e mortificante per le donne, che priva i bambini del diritto di avere un padre e una madre. Mortificazione contro cui si stanno del resto muovendo le femministe in tutto il mondo e recentemente anche la Sinistra Europea».

E di rivoluzione antropologica si tratta, surrettiziamente introdotta per vie traverse (secondo modalità purtroppo già tristemente note): si ricorderà infatti come, in una trasmissione televisiva di qualche mese fa, proprio Lo Giudice, insieme al suo compagno, era arrivato ad affermare che «la mamma non esiste: la mamma è un concetto antropologico». Negando una evidenza, però: ovvero che quel bambino, che lui chiama «figlio», una mamma ce l’ha. Una mamma che non ha potuto allattarlo, perché è convinzione esplicita dell’esponente del PD che il bambino non venga allattato al seno dalla donna che l’ha partorito in quanto «il rapporto tra la donna e il bambino» va «considerato non come il rapporto della madre con suo figlio».

È troppo chiedere al presidente uscente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che appunto si candida per un nuovo mandato, cosa ne pensi di quanto sta accadendo alle sue latitudini?

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