Fiera del turismo LGBT+ a Milano, sponsor il Comune

Lo prevede il bilancio per volontà della Sinistra. Se n'è accorto il capogruppo di Forza Italia. Intanto scompare il bonus bebè

Last updated on Ottobre 11th, 2021 at 07:13 am

Sarà interessante controllare il rendiconto delle spese della Convention Mondiale IGLTA, l’International Gay & Lesbian Travel Association. Pretendere trasparenza non è omofobo, visto che il Comune di Milano ha finanziato con 70mila euro di denaro pubblico una manifestazione sul turismo LGTB+ che si terrà dal 6 al 9 maggio in città. Si tratta di un contributo, previsto nel bilancio previsionale 2020, inserito per volontà della maggioranza di Sinistra e di cui si è accorto per primo il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale, dai banchi dell’opposizione di Palazzo Marino.

Ma c’è di più. In questi giorni a Madrid si svolge il FITUR, la fiera del turismo spagnola, dove l’ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo, è presente con uno stand istituzionale nel padiglione LGBT+ in collaborazione con il Comune di Milano e con l’associazione AITGL, l’Associazione Italiana Turismo Gay & Lesbian. In pratica è un’unione civile, oltre che istituzionale, a spese della cittadinanza inconsapevole. Le partecipazioni di nozze, in effetti, erano comparse da tempo nella stazione della metropolitana di Porta Venezia, agghindate con i colori dell’arcobaleno.

Non è l’unica sorpresa poiché, nel giochetto della partita doppia, c’è chi ottiene quattrini e chi ne perde. Contemporaneamente, infatti, scompare il bonus bebè. È il segno di una scelta contro le famiglie: «Nella città più ricca e più tassata d’Italia non ci sono soldi per confermare l’assegno di maternità, un buono da mille euro che veniva assegnato ai nuclei familiari con Isee inferiore a 17mila euro e dava diritto ad acquistare prodotti utili a mamme e neonati. Ieri leggendo il bilancio mi sono accorto che il Comune ha tolto il fondo che era stato assegnato nel 2019 a 1.751 famiglie», commenta De Pasquale.

«Nel 2020 però», continua il capogruppo azzurro, «il Comune ha proprio tolto la posta dal bilancio. In pratica in un bilancio di 3,2 miliardi di euro di cui 1,4 miliardi prelevati dalle tasse versate dai milanesi, non si trovano 1,7 milioni per aiutare le famiglie. Una scelta assurda: dobbiamo affrontare il problema della denatalità e metter su famiglia a Milano è molto costoso».

Pare che al contrario il turismo omosessuale rappresenti una risorsa e si riveli remunerativo per il capoluogo lombardo. Questa almeno la risposta ottenuta in commissione da Luigi Amicone, consigliere comunale forzista, che chiedeva spiegazioni e ora replica: «Tutto ciò che porta ricchezza e possibilità di conoscenza della città di Milano, va bene. Ma non capisco perché il Forum delle famiglie, per esempio, non ha mai ottenuto sostegno dal Comune. Mi spiace che la giunta Sala non sia capace di equità. Non sono contro gli LGBT, ma anche le famiglie andrebbero sostenute».

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