Siamo talmente assuefatti alle notizie da non accorgerci più nemmeno delle notizie. Ieri, 7 maggio, in Polonia si è aperto il processo di beatificazione dei genitori di Papa san Giovanni Paolo II (1920-2005), Emilia Kaczorowska (1884-1929) e Karol Wojtyła senior (1879-1941), e il giorno prima, 6 maggio, è scomparsa Birthe Lejeune (1928-2020), vedova del famoso e benemerito genetista e pediatra francese Jérôme Lejeune (1926-1994). Ma la notizia che sicuramente è sfuggita ai più è il fulcro comune ai due avvenimenti: la vocazione ultraterrena dell’amore sponsale che genera la famiglia.
Emilia e Karol Wojtyła stanno assurgendo alla gloria degli altari individualmente eppure al contempo assieme, come una coppia anche nell’altra vita. Birthe e Jérôme Lejeune sono stati una coppia inscindibile per tutta la vita, e l’ascesa alla gloria paradisiaca di Jérôme, oggi Servo di Dio, non potrà ovviamente prescindere dall’avere egli condiviso gioie e dolori per un’esistenza intera con Birthe.
C’è un mistero grande in tutto questo che non si riesce certo a trasformare in parole e a mettere su carta, o sul web. C’è il mistero di una condivisione totale e di una dedizione l’uno all’altro perfettamente umana ma che pure trascende i confini dell’umano. C’è un concetto che mente solo umana non sa né formulare né proferire: l’idea che si è completamente fatti di carne e di sangue e che però questa carne e questo sangue sono segno vivente di qualcosa che va ben oltre la materia, e qui «vivente» non è termine usato a caso.
C’è una verità che i cristiani conoscono. I legami che ci costituiscono in quanto persone in questa vita non saranno più così nell’Aldilà. Non avremo né madre né padre, né moglie né marito né figli. Non li avremo perché saremo diversi da come siamo ora, tutto sarà diverso. Ma è possibile che quei legami che in vita sono stati indispensabili per la nostra formazione, per la nostra vocazione e per il nostro destino vadano del tutto “persi”? Non mi addentro volutamente in questioni teologiche. Mi chiedo però, se mamma Emilia diventerà santa anche grazie al rapporto intessuto in vita con papà Karol, e viceversa, e se papà Jérôme diventerà santo grazie al rapporto che in vita ha intessuto con mamma Birthe, e auguriamoci possa accadere un giorno lo stesso a mamma Birthe per rapporto a papà Jérôme, come faranno quei legami a non contare più nella casa della santità eternamente presente? Non lo so. Ma mi basta pensare che il mistero della vita, il mistero della morte e il mistero della santità daranno, a tempo debito, una risposta a questo interrogativo.
Nel frattempo resto letteralmente a bocca aperta davanti a una coppia che entra nel mondo della tenendosi per mano: non, cioè, nonostante il vincolo matrimoniale, ma grazie a quello, non a causa di quello, ma pure per effetto di quello. Non è la prima volta, e non è la prima volta infatti che resto così a bocca aperta.
Ora, “i Fam News” è un sito di notizie non confessionale nel senso che non si rivolge soltanto ai cattolici, ai cristiani o comunque ai credenti. Si rivolge per missione e vocazione a tutti coloro che hanno a cuore vita, famiglia e libertà religiosa. Fra costoro ci sono anche dei non credenti. Come prenderanno essi ora queste mie poche righe? Ecco un’altra cosa che non so. Ma a loro, e quindi a tutti, ho sentito l’urgenza di comunicare uno stupore che non ha limiti: la famiglia, proprio in quanto famiglia, il vincolo del matrimonio proprio in quanto vincolo del matrimonio, non solo è strumento di santificazione, ma è santificante in sé. Mi vengono i brividi. Spero così anche a chi non crede.