Eutanasia delle paritarie. «Se costretti a chiudere, faremo un gesto eclatante»

Padre Luigi Gaetani, presidente della CISM: «Irresponsabile chi nel M5S fa muro. Lo Stato ci rimetterebbe»

Bambina a scuola

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Last updated on Giugno 16th, 2020 at 03:32 am

«Una eutanasia istituzionale». Usa parole dirette come dardi padre Luigi Gaetani, presidente della CISM (Conferenza italiana superiori maggiori), per descrivere il destino che rischia buona parte delle 12mila scuole paritarie italiane. Se il Parlamento non aumenterà il fondo stanziato nei recenti decreti che finora ammonta a 150milioni, la sopravvivenza per loro diventerà una chimera. La battaglia in favore delle paritarie va avanti da tempo, nei prossimi giorni conoscerà un tornante decisivo con il dibattito in Parlamento degli emendamenti al «decreto Rilancio».

Un fronte trasversale di deputati ha firmato un appello per chiedere che gli investimenti statali siano per tutto il sistema pubblico scolastico, quindi anche per le paritarie. Ma dall’altra parte si registra il muro della maggioranza del Movimento 5 Stelle. Il capogruppo pentastellato in commissione Cultura alla Camera, Gianluca Vacca, ha detto, in un’intervista al periodico Micromega, che 150milioni sono sufficienti e che il suo partito «si opporrà a ogni proposta che vada nella direzione di un incremento del fondo».

L’accusa ai 5Stelle

«Ancora si cade nell’equivoco di considerare le nostre scuole private e non pubbliche paritarie», osserva padre Gaetani. «Il capogruppo Vacca non ha le idee chiare al riguardo e fa una grande confusione». Per il presidente della CISM, obbligare alla chiusura le scuole paritarie denota «una mancanza di realismo spaventosa». Il religioso ricorda che il comparto delle paritarie «è pari a cinque volte l’Ilva» e che farlo morire significa «minare l’istruzione pubblica nel nostro Paese, perché lo Stato non sarebbe in grado di assorbire 900mila studenti, di supplire a 12mila edifici scolastici e di ammortizzare 180mila tra docenti e personale vario delle scuole paritarie». Insomma, se non si raddoppia il fondo in favore delle paritarie, lo Stato dovrà far fronte a una cifra calcolata sui 2,4 miliardi di euro. Sarebbe «un gesto irresponsabile», sospira padre Gaetani.

Oltre all’aspetto economico, il religioso pone l’accento sulla libertà d’educazione sancita dalla Costituzione. A tal proposito dice: «In Italia si riconoscono diritti a tutti, anche giustamente, ma non si riconosce il diritto delle famiglie a scegliere liberamente l’istruzione per i propri figli. L’Italia è un Paese che si è arricchito per la sua pluralità, imporre un monolite culturale è molto statalista e poco democratico».

Il gesto simbolico in Parlamento

Il termine per presentare gli emendamenti al «Dl Rilancio» è il 3 giugno. L’auspicio è che entro quella data si riesca a trovare un accordo. In particolare, padre Gaetani spera «in un sussulto civico da parte di Partito Democratico e Italia Viva». È deluso, il presidente della CISM, dal fatto che in commissione Cultura i due partiti di centro-sinistra «abbiano voltato le spalle alle scuole paritarie nonostante le parole promettenti». Padre Gaetani ci tiene quindi ad annunciare un gesto simbolico se l’agognato stanziamento non verrà approvato: «Noi degli istituti religiosi paritari ci recheremo in Parlamento e consegneremo le chiavi delle scuole. Se ci costringeranno a morire, lo faremo con dignità».

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