L’ho fatto il 4 maggio e lo rifaccio orgogliosamente oggi. Celebro le mamme il giorno dopo quello canonico a loro dedicato. Non certo per spregio, ma per l’esatto contrario. Per richiamare l’attenzione sul fatto che la Festa della mamma non è solo il 10 maggio, ma ogni giorno dell’anno. E continuerò a fare così in tutte le occasioni notevoli. Magari prima o poi qualcuno se ne accorge.
Non serve, infatti, smacchiarsi la coscienza (solo) una volta l’anno. Le mamme vanno celebrate ogni dì. Le mamme sono il portale della vita, il perno della famiglia. Eva, il nome della prima donna significa proprio «colei che suscita la vita». Eppure le mamme sono vilipese e offese ogni giorno da una cultura di morte che ne avvelena la mente e lo spirito, da una propaganda offensiva che propone l’aborto, la contraccezione, la sterilizzazione come un bene, laddove sono invece un male pressoché assoluto.
Le mamme hanno bisogno del nostro braccio per sorreggersi, per appoggiarsi, per camminare sicure e noi invece continuiamo a negarlo loro. Per questo oggi, Non-Festa della mamma vogliamo gridare “viva la mamma” per poi ripeterlo tutti i giorni dell’anno.
Viviamo una cultura infingarda e anzitutto ipocrita, che si riempie la bocca di paroloni e di scuse non richieste e non riusciamo invece a vedere una cosa tanto semplice e basilare. Togliete le mamme dal mondo e non ci sarà più nemmeno il mondo. La cultura di morte che ci circonda pensa e mira a questo. Ebbene, noi siamo qui per cercare di impedirlo. Per questo invitiamo tutti i nostri lettori a levarsi in piedi per una carezza, un bacio, un fiore a ogni mamma, la propria e le altre ogni giorno dell’anno, sempre, quando ci vedono e quando non ci vedono. È un dolce dovere.