Detenuti maschi transgender stuprano detenute donne in carcere

Sette nuovi casi in Gran Bretagna. Un dramma noto ma tenuto nascosto

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Last updated on Maggio 21st, 2020 at 12:05 pm

Nel Regno Unito è esploso un caso allarmante ed emblematico: nelle carceri del Paese si sono verificate ripetute aggressioni sessuali contro detenute donne perpetrate da detenuti transgender, ovvero criminali maschi a cui è però stato consentito il trasferimento nelle prigioni femminili in virtù del loro cambio di gender. Sono ben sette i casi denunciati ed è la prima volta che la portata di questi abusi viene alla luce. Eppure le autorità carcerarie non hanno sospeso i trasferimenti dei transgender maschi nelle strutture femminili.

La normativa che consente questi spostamenti è entrata in vigore nel 2016. Ma già un anno dopo i rischi sono diventati realtà, allorché uno stupratore, trasferito nel carcere femminile New Hall del villaggio di Flockton, vicino a Wakefield, ha aggredito due detenute. L’aggressore si chiamava Karen White, nome femminile adottato da un uomo che si vestiva da donna, ma che, non essendosi sottoposto al cambio chirurgico del sesso, giuridicamente restava ancora maschio. Nel 2018 è stato condannato all’ergastolo.

Adesso, davanti ai nuovi casi, il ministero britannico della Giustizia, rispondendo a un’interrogazione parlamentare della baronessa Margaret McDonagh, ex Segretario generale del Partito Laburista e oggi membro della Camera dei Lord, ha ammesso che di precedenti ve ne sono diversi. Attualmente i transgender sono l’1% della popolazione carceraria delle prigioni femminili (dove in totale sono detenute 3.600 donne) e sono colpevoli di circa il 6% dei crimini sessuali che avvengono dietro le sbarre. Dati questi che s’incrociano con le affermazioni dell’ex ministro della Giustizia, Rory Stewart, del Partito Conservatore, per il quale si sono verificati persino «casi di detenuti maschi autoidentificatisi come femmine che poi hanno stuprato addetti carcerari in prigione».

Nicola Williams, direttore di Fair Play For Women, un advocacy group britannico per i diritti delle donne, ha dichiarato: «Questi nuovi dati sono l’ennesima bandiera rossa che torna a segnalare una realtà che tutti conoscono: permettere ai maschi di essere detenuti in prigioni femminili mette le donne in pericolo». Quando la fantasia al potere nasconde una violenza dietro l’angolo.

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