CoVID-19, falsità per giustificare le restrizioni?

Imbarazzo del ministro dell’Interno tedesco. Le opposizioni chiedono chiarimenti

Pinocchio, il burattino di legno

Image from Pixabay

Last updated on Febbraio 23rd, 2021 at 10:05 am

«Se non avessimo fatto il lockdown, sarebbe stato un disastro». Da maggio a oggi avremo ascoltato frasi così tante di quelle volte da non farci oramai nemmeno più caso. È infatti ormai assodato, nella psiche profonda del popolo italiano, che l’unica arma per fronteggiare la pandemia di CoViD-19, almeno al suo insorgere, sia stata blindarci tutti tra quattro mura.

Dati falsi

Ma quali sono i dati scientifici che dimostrano l’efficacia delle restrizioni severe per arginare il virus? Qui la questione si fa più sofisticata. Gli studiosi possono stilare proiezioni, le quali sono però soltanto calcoli effettuati sulla base di ipotesi fondate su certi parametri. Tradotto: non sono verità inoppugnabili, ma previsioni. Ebbene nelle ultime ore in Germania la questione è diventata un vero giallo.

Stando a un’inchiesta pubblicata su Welt, le previsioni nefaste avanzate in marzo da parte di un gruppo di scienziati autorevoli sarebbero state false. Il ministero dell’Interno avrebbe incaricati quegli esperti di vaticinare profezie a tinte fosche onde giustificare le misure restrittive agli occhi dell’opinione pubblica. La vicenda sarebbe emersa da alcune e-mail di cui i giornalisti del Welt sarebbero venuti in possesso.

Lo scenario

Dallo scambio epistolare, sempre a quanto riferisce il portale tedesco d’informazione, il sottosegretario all’Interno avrebbe chiesto ai ricercatori di elaborare un modello sulla base del quale pianificare «misure preventive e repressive». Il documento sarebbe stato realizzato in quattro giorni: un milione di morti e sette tedeschi su dieci contagiati, nello scenario peggiore, qualora la vita sociale fosse proseguita come prima del CoViD-19. Classificato come riservato, lo studio è comunque rimbalzato sui media tedeschi a fine marzo.

Le proteste

Undici mesi fa, quando qui in Italia il CoViD-19 era già deflagrato, la Germania si trovava a fronteggiare numeri in ascesa, ma ancora ridotti. Basti pensare che il 25 marzo, mentre noi registravamo 683 decessi giornalieri, in Germania, che ha un numero di abitanti maggiore rispetto all’Italia, i morti a causa del CoViD-19 erano 49. E mentre noi eravamo già in lockdown da diversi giorni, Berlino aveva appena annunciato un inasprimento delle restrizioni. Ma sebbene blande rispetto a quelle in vigore in Italia, le misure tedesche sono state mal digerite da larghe fette della popolazione. La diffusa riluttanza alle privazioni delle libertà in Germania è stata dimostrata, nel corso di questi mesi di pandemia, dalle robuste proteste susseguitesi nel Paese. Il 29 agosto alcuni manifestanti hanno persino tentato di assalire il Bundestag, il Parlamento tedesco.

Richiesta di chiarimenti

Adesso, nello stesso Bundestag, l’opposizione chiede al governo chiarimenti su quanto rilevato dall’inchiesta di Welt. Un esponente del Partito Liberale (FDP), Kostantin Kuhle, vuole che la corrispondenza in oggetto sia resa disponibile per essere dibattuta in parlamento. «Se si ha l’impressione che le scoperte scientifiche siano ordinate dai politici per giustificare le proprie azioni, ciò danneggia la reputazione della scienza indipendente e il controllo delle pandemie basato sui fatti», afferma Kuhle a Welt. Sulla stessa lunghezza d’onda Wolfgang Kubicki, vicepresidente del FDP. Chiunque voglia terrorizzare la popolazione per giustificare azioni politiche, ha detto, mina l’ordine democratico.

Exit mobile version