Causa per la demolizione del monumento a San Giovanni Paolo II a Santiago de Compostela (Spagna)

"I governanti usano qualsiasi scusa per distruggere i monumenti cristiani. In questo caso, l'hanno rimossa e hanno lasciato una targa".

L’Associazione spagnola degli Avvocati Cristiani ha presentato un ricorso amministrativo contro il Dipartimento della Cultura del Governo Regionale della Galizia per la rimozione del monumento a San Giovanni Paolo II dal Monte del Gozo (Santiago de Compostela) il marzo scorso.

L’organizzazione degli avvocati chiede l’annullamento della decisione di demolire il monumento e chiede che venga restituito al suo sito originale.

Gli Avvocati Cristiani non escludono inoltre un procedimento penale contro il presidente della Giunta, Alberto Núñez Feijóo, ritenendo che la rimozione del monumento sia un attacco ai sentimenti religiosi.

La presidente degli Avvocati Cristiani, Polonia Castellanos, denuncia che “la Giunta permette che in Galizia si facciano monumenti a leader comunisti come Che Guevara, contro le raccomandazioni del Parlamento europeo, mentre si abbattono simboli cristiani, in violazione della stessa costituzione”.

Assicura che “chi è al potere usa qualsiasi scusa per distruggere i monumenti cristiani”. In questo caso, la Giunta aveva detto che sarebbe intervenuta per conservare e valorizzare il monumento, ma quello che ha fatto è stato rimuoverlo e lasciare solo una targa”. Ricorda che “in altre località, governate dai partiti della sinistra radicale, hanno usato lo stesso argomento per demolire le croci”.

L’organizzazione degli avvocati ha lanciato una raccolta di firme sul proprio sito web, che finora ha raccolto più di 25.000 persone.

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