Boris Johnson: «Il sesso biologico è estremamente importante»

Il premier britannico risponde al «question time» con i parlamentari, attirandosi le critiche dei movimenti LGBT+

Boris Johnson

Image from The Telegraph (YouTube)

Nel Regno Unito l’inversione di rotta sui temi della transessualità sembra essere sempre consolidarsi sempre più, diventando persino istituzionale. Anche il primo ministro Boris Johnson ha infatti espresso il proprio pensiero a riguardo e lo ha fatto nel più formale dei contesti: il question time alla Camera dei Comuni.

Nel rispondere a una domanda posta dalla parlamentare Conservatrice Angela Richardson, che gli domandava quale fosse il modo migliore per sostenere i giovani confusi sul proprio genere, Johnson ha affermato che il sesso biologico di una persona è una realtà «estremamente importante». La domanda della Richardson traeva peraltro spunto da un rapporto del periodico LGBT+ Cass Review, che sollecitava una revisione delle prestazioni per la riassegnazione dell’identità di genere e per il cambio sesso da parte sistema sanitario nazionale.

Il premier ha quindi spiegato che il cambio di sesso è «una delle questioni che l’Assemblea sta affrontando che e richiede sensibilità estrema, tatto, amore e cura». Johnson ha quindi aggiunto: «Dobbiamo riconoscere che le persone che vogliono sottoporsi a una transizione di genere debbono essere trattate con la massima generosità e con il massimo rispetto possibili. Nel nostro Paese abbiamo sistemi che lo consentono e lo facciamo da molto tempo». Al tempo stesso, però, il primo ministro ha puntualizzato che, «quando si tratta di distinguere tra un uomo e una donna, le questioni basilari della biologia rimangano estremamente importanti».

Femministe e Laburisti

Parole pesanti, quelle di Johnson, che hanno inevitabilmente scatenato l’ira degli attivisti LGBT+ britannici, sempre molto forti e influenti, nonostante la recente sconfitta nel caso giudiziario della clinica Tavistock, travolta da un nuovo scandalo. «Le vite e le esperienze umane non possono essere costrette dentro piccole scatole ben ordinate», ha replicato un portavoce del gruppo LGBT+ Stonewall.

«Riteniamo sia nell’interesse di tutti non attribuire così tanto peso alla biologia quando si discute di questioni transgender», ha dichiarato Kai O’Doherty, responsabile per la politica e per la ricerca del gruppo Mermaids, che aggiunge: «I diritti sessuali e i diritti dei transgender non sono in conflitto».

Ma diversi gruppi femministi appoggiano invece le parole di Johnson. Fair Play For Women, per esempio, ha twittato: «Grazie Angela Richardson per aver esollevato questo importante problema al question time con il primo ministro. Da Boris Johnson è venuta una risposta chiara e di buon senso».

Del resto, pochi giorni, fa anche il leader Laburista Keir Starmer, attirandosi molte critiche, aveva detto che «le donne transgender sono donne e questo non è cemplicemente il mio punto di vista, questa è la legge».

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